Approfittando delle festività natalizie, ho avuto modo di organizzare un pochino meglio l'oggettistica che abitualmente mi trascino dietro fra sessioni ed eventi.
Come la maggior parte dei Dom ho una certa tendenza a collezionare attrezzature e grazie ad un intenso periodo di riordinamento e pulizie sono riuscita a ricavare un mobiletto in cui tenere quasi tutto quanto.
Sul ripiano inferiore ho sistemato le scatole con le candele, sia quelle da utilizzare sul corpo che quelle profumate per fare atmosfera, accanto il tappetino da yoga che spesso porto alle feste per evitare di legare seduti per terra.
Sul secondo ripiano ho sistemato i teli di pvc, le coppette, le cose per mummificare e qualcosa di medical tipo pinze sterili e guanti monouso oltre allo strap on nella scatola anonima.
Nel cestino in metallo ci sono i disinfettanti aperti che utilizzo per pulire le cose prima di riporle, l'anello e una corda di tossa che non dovrebbe essere li.
Sul piano superiore ci sono invece le corde, due scatole in cui tengo le piccole cose come collari, morsetti, gag e guinzagli.
Nella cassettiera in legno, ottima spesa all'Ikea, ho invece inserito vibratori, preservativi e lubrificanti.
I frustini da dressage sono conservati e trasportati invece in un tubo da disegno. Minima spesa, massima resa.
martedì 29 dicembre 2015
martedì 15 dicembre 2015
domenica 13 dicembre 2015
Eventi Goth a Roma
Era il 2003 e avevo da poco finito la terza media.
Con le orecchie e il naso forati e gli occhi truccati come un panda mi aggiravo fra i negozietti dark di Roma, cercando dei vestiti che mi facessero sembrare più grande.
Durante una delle mie scorribande mi imbattei nel volantino di una serata al Jungle.
Situato a Testaccio, il luogo era abbastanza raggiungibile coi mezzi, unica pecca l'orario, l'apertura era infatti non prima delle 23 e il mio coprifuoco era a 00.30.
Finsi di dormire da un'amica, quindi, ed affrontai la mia prima serata dark, restando poi in giro fino alle sette del mattino.
Quel mondo fatto di luce blu, fumo artificiale e merletti neri fu la mia grande epifania; un flirt, lo scoprii col tempo, tutt'altro che occasionale.
Frequentai le serate al Qube e quelle al Rock Castle, Quelle all'Alien e quelle al Big Bang, il circolo degli artisti, il Radio Cafè e via discorrendo.
Gran parte dei miei risparmi finivano per pagare le serate.
Dalla mia prima esperienza nelle disco sono passati 12 anni ed oggi come allora continuo ad apprezzarne l'estetica sebbene la mia presenza sia meno assidua.
Senza occhi truccati da panda e con vestiti che mi facciano sembrare più giovane, frequento saltuariamente le serate del Metamorfosi, quelle del Blackout e gli eventi all'Hell fire club, che una volta si chiamava Overtime.
Pur apprezzando il genere EBM e aggrotech il mio cuore resta indissolubilmente legato agli anni'80
sebbene sia raro trovare eventi dove passano esclusivamente musica di quel genere.
Recentemente ho avuto modo di partecipare proprio all'Hell fire a qualche evento e devo dire che la location è decisamente di atmosfera, la musica buona e il personale sempre molto gentile e disponibile.
Buoni anche i prezzi, più bassi della media rispetto alla zona e al tipo di locale.
Mi piacerebbe in un futuro prossimo avviare con loro un qualche tipo di collaborazione.
Le serate al Blackout sono invece un pelino più dispersive; trovo inoltre la location più freddina fino al momento in cui la sala si riempie.
Buona anche in questo caso la musica sebbene le scalette delle varie serate spesso risultino ripetitive.
La gente a questo tipo di eventi è più o meno sempre la stessa, circoscritta in un target che va dai 18 ai 40 circa, con più adulti che adolescenti.
L'abbigliamento medio è abbastanza poco curato contrariamente a quanto si potrebbe intuire.
Spesso ho avuto l'impressione di partecipare alla sagra della stecca di plastica usurata e della scarpa da ginnastica, tuttavia qualcuno vestito a modo c'è sempre.
Approfondimenti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Aggrotech
https://it.wikipedia.org/wiki/Electronic_body_music
https://www.facebook.com/pageovertime/
https://www.facebook.com/MetaMorfosiAlternativeClub/?fref=ts
https://www.facebook.com/blackoutrockclub/?fref=ts
Con le orecchie e il naso forati e gli occhi truccati come un panda mi aggiravo fra i negozietti dark di Roma, cercando dei vestiti che mi facessero sembrare più grande.
Durante una delle mie scorribande mi imbattei nel volantino di una serata al Jungle.
Situato a Testaccio, il luogo era abbastanza raggiungibile coi mezzi, unica pecca l'orario, l'apertura era infatti non prima delle 23 e il mio coprifuoco era a 00.30.
Finsi di dormire da un'amica, quindi, ed affrontai la mia prima serata dark, restando poi in giro fino alle sette del mattino.
Quel mondo fatto di luce blu, fumo artificiale e merletti neri fu la mia grande epifania; un flirt, lo scoprii col tempo, tutt'altro che occasionale.
Frequentai le serate al Qube e quelle al Rock Castle, Quelle all'Alien e quelle al Big Bang, il circolo degli artisti, il Radio Cafè e via discorrendo.
Gran parte dei miei risparmi finivano per pagare le serate.
Dalla mia prima esperienza nelle disco sono passati 12 anni ed oggi come allora continuo ad apprezzarne l'estetica sebbene la mia presenza sia meno assidua.
Senza occhi truccati da panda e con vestiti che mi facciano sembrare più giovane, frequento saltuariamente le serate del Metamorfosi, quelle del Blackout e gli eventi all'Hell fire club, che una volta si chiamava Overtime.
Pur apprezzando il genere EBM e aggrotech il mio cuore resta indissolubilmente legato agli anni'80
sebbene sia raro trovare eventi dove passano esclusivamente musica di quel genere.
Recentemente ho avuto modo di partecipare proprio all'Hell fire a qualche evento e devo dire che la location è decisamente di atmosfera, la musica buona e il personale sempre molto gentile e disponibile.
Buoni anche i prezzi, più bassi della media rispetto alla zona e al tipo di locale.
Mi piacerebbe in un futuro prossimo avviare con loro un qualche tipo di collaborazione.
Le serate al Blackout sono invece un pelino più dispersive; trovo inoltre la location più freddina fino al momento in cui la sala si riempie.
Buona anche in questo caso la musica sebbene le scalette delle varie serate spesso risultino ripetitive.
La gente a questo tipo di eventi è più o meno sempre la stessa, circoscritta in un target che va dai 18 ai 40 circa, con più adulti che adolescenti.
L'abbigliamento medio è abbastanza poco curato contrariamente a quanto si potrebbe intuire.
Spesso ho avuto l'impressione di partecipare alla sagra della stecca di plastica usurata e della scarpa da ginnastica, tuttavia qualcuno vestito a modo c'è sempre.
Approfondimenti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Aggrotech
https://it.wikipedia.org/wiki/Electronic_body_music
https://www.facebook.com/pageovertime/
https://www.facebook.com/MetaMorfosiAlternativeClub/?fref=ts
https://www.facebook.com/blackoutrockclub/?fref=ts
sabato 12 dicembre 2015
Gothic makeup, qualche idea.
Pur non essendo una truccatrice, col tempo e con la passione ho imparato a fronteggiare l'effetto lucido evitando che le ciglia finte saltassero via a metà serata e che l'eyeliner colasse sulla faccia donando al volto quello che un caro amico una volta soprannominò il "look a bambino povero".
Avendo la pelle tendenzialmente oleosa la mia preoccupazione maggiore è riuscire ad opacizzare la base quanto più è possibile e far aderire il trucco.
Una volta applicata e assorbita la crema idratante, stendo il fondotinta in polvere di Bare Minerals nella tonalità più chiara, poi copro occhiaie e imperfezioni con il correttore e stendo un velo leggero di polvere di riso, la migliore è quella della Lepo;
Procedo quindi con il trucco con l'accortezza di utilizzare sempre prodotti waterproof.
Se voglio sbiancare il viso senza sembrare un mimo utilizzo al posto del fondotinta in polvere qualche goccia di quello bianco Stargazer, poi sfumo bene con un pennello piatto.
Come ombretti utilizzo quelli di Neve makeup e quelli di Benecos:
http://www.nevecosmetics.it/it/
http://www.benecos.eu/products-2/eyes?lang=en
Se devo stendere il rossetto uso come base i pennarelli di kiko e successivamente col pennellino vado ad applicare il rossetto.
La marca migliore per quanto riguarda i rossetti è sicuramente Chanel assieme a Mac.
La colla migliore per le ciglia finte è invece secondo me quella di Essence, utile anche per incollare i brillantini.
All'interno dell'occhio invece della matita uso un kajal in pasta che applico con un bastoncino in metallo.
Ho trovato questo prodotto a Roma, al mercato di Piazza Vittorio e lo utilizzo da qualche anno.
Contiene olio di canfora e altre sostanze utili come disinfettante, la marca è Shihgar.
una volta applicato resta tranquillamente tutto il giorno:
Per rimuovere tutto utilizzo uno struccante bifasico a base oleosa.
Un lungo periodo ho utilizzato il "Non ti scordar di me" di Lush che considero comunque molto buono:
https://www.lush.it/shop/product/product/path/224_159/id/668/Viso-Detergenti-Viso-Non-Ti-Scordar-di-Me---Struccante
Qui qualche trucco realizzato per le serate dark e fetish:



Avendo la pelle tendenzialmente oleosa la mia preoccupazione maggiore è riuscire ad opacizzare la base quanto più è possibile e far aderire il trucco.
Una volta applicata e assorbita la crema idratante, stendo il fondotinta in polvere di Bare Minerals nella tonalità più chiara, poi copro occhiaie e imperfezioni con il correttore e stendo un velo leggero di polvere di riso, la migliore è quella della Lepo;
Procedo quindi con il trucco con l'accortezza di utilizzare sempre prodotti waterproof.
Se voglio sbiancare il viso senza sembrare un mimo utilizzo al posto del fondotinta in polvere qualche goccia di quello bianco Stargazer, poi sfumo bene con un pennello piatto.
Come ombretti utilizzo quelli di Neve makeup e quelli di Benecos:
http://www.nevecosmetics.it/it/
http://www.benecos.eu/products-2/eyes?lang=en
Se devo stendere il rossetto uso come base i pennarelli di kiko e successivamente col pennellino vado ad applicare il rossetto.
La marca migliore per quanto riguarda i rossetti è sicuramente Chanel assieme a Mac.
La colla migliore per le ciglia finte è invece secondo me quella di Essence, utile anche per incollare i brillantini.
All'interno dell'occhio invece della matita uso un kajal in pasta che applico con un bastoncino in metallo.
Ho trovato questo prodotto a Roma, al mercato di Piazza Vittorio e lo utilizzo da qualche anno.
Contiene olio di canfora e altre sostanze utili come disinfettante, la marca è Shihgar.
una volta applicato resta tranquillamente tutto il giorno:
Un lungo periodo ho utilizzato il "Non ti scordar di me" di Lush che considero comunque molto buono:
https://www.lush.it/shop/product/product/path/224_159/id/668/Viso-Detergenti-Viso-Non-Ti-Scordar-di-Me---Struccante
Qui qualche trucco realizzato per le serate dark e fetish:
Qui alcuni link di video interessanti presi da youtube:
venerdì 11 dicembre 2015
BDSM, iniziazione, rituali.
Capita spesso che leggendo qualche testo relativo al BDSM alcuni amici vengano a chiedermi cosa si intenda con la voce rituali e riti iniziatici.
Non è raro che io risponda con un'alzata di spalle in modo da evitare di dilungarmi in discussioni troppo impegnative in luoghi e contesti magari inappropriati.
La verità è che entro alcune accezioni il BDSM ha moltissimo a che vedere con i rituali e con i riti iniziatici.
Erano gli anni '40 e in America si andava definendo la scena Leather, prendendo forma intorno ai moto club grazie alle influenze dell'allora movimento omosessuale assieme al bondage, portato dal Giappone dai soldati americani ed al burlesque, molto di moda a quel tempo.
In quel tipo di contesto era molto frequente che le coppie Sm, omosessuali o meno utilizzassero un codice di simboli molto preciso che si esplicava attraverso l'utilizzo di abbigliamento specifico e piercing, in modo da poter identificare a colpo d'occhio altri eventuali praticanti ed individuarne immediatamente il ruolo e la disponibilità al gioco e alle relazioni.
Dalla cultura leather deriva il simbolo del collare, ancora oggi utilizzato per sancire ed evidenziare un certo tipo di legame, indicativo dell'appartenenza di un primo individuo, lo schiavo, nei confronti di un secondo, il padrone.
All'interno delle coppie Ds, quello dell'assegnazione di un collare era un momento assolutamente peculiare in grado di stabilire una linea di demarcazione netta fra ciò che avveniva prima e ciò che sarebbe successo dopo.
Il nome del sottomesso veniva sostituito da uno nuovo col quale egli sarebbe stato presentato al resto dei membri della comunità.
L'addestramento, che spesso durava settimane o mesi serviva per istruire il novizio sul comportamento adeguato, sui codici sessuali e sulle pratiche.
Ad oggi in Italia, tranne qualche caso isolato, non esiste una regolamentazione così rigida e quasi nessuno si attiene scrupolosamente a certe etichette anche se ad alcuni, tipo me, piace ispirarsi a questo tipo di tradizione.
Se si volessero cercare delle analogie col linguaggio esoterico si potrebbe dire che il Dom funge da parte attiva e il sub da elemento passivo all'interno del dungeon-universo, costituendo gli assiomi di una sola realtà simile agli assi di X ed Y sul piano cartesiano.
Nel mio modo di vedere le cose esistono vari momenti rituali all'interno di una relazione Ds, funzionali ed utili; basti pensare alla necessità per una coppia che convive di sancire la separazione fra i momenti di quotidianità e quelli di pratica; oppure il momento della contrattazione in cui per la prima volta due persone si siedono a tavolino stabilendo le regole sul quale si reggerà la relazione, infine quella del collare che rappresenta in qualche modo la morte di un individuo libero che rinasce ed acquisisce consapevolezza esprimendo la sua nuova identità attraverso il legame.
Ogni volta che ho scelto ed educato uno schiavo al fine di assegnargli un collare, ho dato particolare enfasi prima alla parte della contrattazione, poi a quella dell'addestramento che è sempre differente, come differenti sono i collari, scelti sempre in base alla personalità e al gusto di coloro che li indosseranno.
Approfondimenti:
http://www.treccani.it/enciclopedia/iniziazione/
https://it.wikipedia.org/wiki/Leather
https://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_di_riferimento_cartesiano
Non è raro che io risponda con un'alzata di spalle in modo da evitare di dilungarmi in discussioni troppo impegnative in luoghi e contesti magari inappropriati.
La verità è che entro alcune accezioni il BDSM ha moltissimo a che vedere con i rituali e con i riti iniziatici.
Erano gli anni '40 e in America si andava definendo la scena Leather, prendendo forma intorno ai moto club grazie alle influenze dell'allora movimento omosessuale assieme al bondage, portato dal Giappone dai soldati americani ed al burlesque, molto di moda a quel tempo.
In quel tipo di contesto era molto frequente che le coppie Sm, omosessuali o meno utilizzassero un codice di simboli molto preciso che si esplicava attraverso l'utilizzo di abbigliamento specifico e piercing, in modo da poter identificare a colpo d'occhio altri eventuali praticanti ed individuarne immediatamente il ruolo e la disponibilità al gioco e alle relazioni.
Dalla cultura leather deriva il simbolo del collare, ancora oggi utilizzato per sancire ed evidenziare un certo tipo di legame, indicativo dell'appartenenza di un primo individuo, lo schiavo, nei confronti di un secondo, il padrone.
All'interno delle coppie Ds, quello dell'assegnazione di un collare era un momento assolutamente peculiare in grado di stabilire una linea di demarcazione netta fra ciò che avveniva prima e ciò che sarebbe successo dopo.
Il nome del sottomesso veniva sostituito da uno nuovo col quale egli sarebbe stato presentato al resto dei membri della comunità.
L'addestramento, che spesso durava settimane o mesi serviva per istruire il novizio sul comportamento adeguato, sui codici sessuali e sulle pratiche.
Ad oggi in Italia, tranne qualche caso isolato, non esiste una regolamentazione così rigida e quasi nessuno si attiene scrupolosamente a certe etichette anche se ad alcuni, tipo me, piace ispirarsi a questo tipo di tradizione.
Se si volessero cercare delle analogie col linguaggio esoterico si potrebbe dire che il Dom funge da parte attiva e il sub da elemento passivo all'interno del dungeon-universo, costituendo gli assiomi di una sola realtà simile agli assi di X ed Y sul piano cartesiano.
Nel mio modo di vedere le cose esistono vari momenti rituali all'interno di una relazione Ds, funzionali ed utili; basti pensare alla necessità per una coppia che convive di sancire la separazione fra i momenti di quotidianità e quelli di pratica; oppure il momento della contrattazione in cui per la prima volta due persone si siedono a tavolino stabilendo le regole sul quale si reggerà la relazione, infine quella del collare che rappresenta in qualche modo la morte di un individuo libero che rinasce ed acquisisce consapevolezza esprimendo la sua nuova identità attraverso il legame.
Ogni volta che ho scelto ed educato uno schiavo al fine di assegnargli un collare, ho dato particolare enfasi prima alla parte della contrattazione, poi a quella dell'addestramento che è sempre differente, come differenti sono i collari, scelti sempre in base alla personalità e al gusto di coloro che li indosseranno.
Approfondimenti:
http://www.treccani.it/enciclopedia/iniziazione/
https://it.wikipedia.org/wiki/Leather
https://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_di_riferimento_cartesiano
martedì 8 dicembre 2015
Festa privata e sessione
Sabato sera il mio amico G. ha deciso di organizzare una festicciola privata invitando qualche persona per giocare e scambiare due chiacchiere.
Nonostante qualche assenza dell'ultimo minuto l'evento è stato molto carino e si è interagito parecchio.
Saremmo stati in tutto poco meno di una ventina in un appartamento piuttosto piccolino.
Qui una foto, l'unica in cui nessuno dei presenti è mostrato in viso, per rendere l'idea dell'affluenza umana:
Reputo che in queste occasioni sia molto più semplice socializzare e trovare spunti di conversazione piuttosto che in un club; con la musica alta e la mancanza assoluta di intimità.
Ho legato un ragazzo presente con cui mi sono trovata molto a mio agio e utilizzato la cera, cosa che mi diverte sempre molto.
Le coppette da coppettazione, che qualche tempo fa avevo recensito,
(http://fetish-couture.blogspot.it/2015/11/coppette-da-coppettazione-httpsit.html ) hanno riscosso un notevole successo, piacendo soprattutto alle miss.
Prevedo una generosa inflazione nelle vendite di questo articolo per le prossime settimane.
Per mangiare abbiamo preso la pizza e ho preparato il couscous con le verdure e una torta a base di mais dato che una delle ragazze presenti era celiaca.
Non avendo grossa esperienza nel cucinare alimenti simili ho preso un preparato per torte al supermercato e mi sono strettamente attenuta alle istruzioni.
Alla fine il risultato è stato buono anche se ho notato che l'impasto è lievitato poco.
Per la festa indossavo un abito di H&M, un bustino di Fairy Goth Mother e una stola di ecopelo sempre H&M.
La parte migliore, per G. suppongo sia stata pulire i pavimenti dalla cera.
Domenica invece, dopo una doccia e qualche ora di sonno ho fatto una sessione con un nuovo bottom, conosciuto all'Sm un mesetto fa.
Quel giorno in effetti interagimmo poco al club, ma al Ritual successivo ci scambiammo i contatti iniziando a comunicare a tutti gli effetti.
Avevamo già parlato di limiti e sicurezza, ragion per cui, Domenica, siamo passati direttamente ai fatti.
Normalmente tendo a parlare poco delle sessioni private, ma in questo caso, dato che abbiamo sperimentato qualcosa di interessante ed insolito ci tenevo a mostrarlo.
Il ragazzo in questione ha mostrato interesse per le costrizioni, per cui oltre alle solite corde, che non mancano praticamente mai, ho deciso di mummificarlo con cellophane e nastro di pvc lasciando libero solamente il naso.
Per terminare il lavoro ho utilizzato circa 200 metri di pellicola e tre quarti di rotolo di pvc.
Avevo già avuto esperienze in merito, sebbene con una schiava che pesava all'incirca quanto me e devo ammettere che spostare il corpo di un uomo alto e robusto si è rivelato abbastanza più faticoso.
Alla fine ho liberato il bottom con un paio di forbici di sicurezza di quelle da pronto soccorso e ho provveduto a farlo ripulire dal sudore.
Il feedback che ho ricevuto è stato molto positivo.
Il tipo di sensazione data da questa pratica, contrariamente a quanto si potrebbe supporre viene recepita come accogliente e rilassante, per nulla claustrofobica.
Qui ancora i segni delle coppette, oramai un vero tormentone.
Ho in mente nei prossimi tempi di utilizzare le bende imbevute in acqua e gesso e creare calchi dei vari bottom da collezionare e utilizzare eventualmente come manichini per esercitarmi con le corde.
Mia unica preoccupazione quella di procurarmi un seghetto sicuro ed efficiente.
Nonostante qualche assenza dell'ultimo minuto l'evento è stato molto carino e si è interagito parecchio.
Saremmo stati in tutto poco meno di una ventina in un appartamento piuttosto piccolino.
Qui una foto, l'unica in cui nessuno dei presenti è mostrato in viso, per rendere l'idea dell'affluenza umana:
Reputo che in queste occasioni sia molto più semplice socializzare e trovare spunti di conversazione piuttosto che in un club; con la musica alta e la mancanza assoluta di intimità.
Ho legato un ragazzo presente con cui mi sono trovata molto a mio agio e utilizzato la cera, cosa che mi diverte sempre molto.
Le coppette da coppettazione, che qualche tempo fa avevo recensito,
(http://fetish-couture.blogspot.it/2015/11/coppette-da-coppettazione-httpsit.html ) hanno riscosso un notevole successo, piacendo soprattutto alle miss.
Prevedo una generosa inflazione nelle vendite di questo articolo per le prossime settimane.
Per mangiare abbiamo preso la pizza e ho preparato il couscous con le verdure e una torta a base di mais dato che una delle ragazze presenti era celiaca.
Non avendo grossa esperienza nel cucinare alimenti simili ho preso un preparato per torte al supermercato e mi sono strettamente attenuta alle istruzioni.
Alla fine il risultato è stato buono anche se ho notato che l'impasto è lievitato poco.
Verso le due del mattino l'appartamento ha preso a vuotarsi.Abbiamo finito piuttosto tardi ma ne è valsa la pena.
La parte migliore, per G. suppongo sia stata pulire i pavimenti dalla cera.
Domenica invece, dopo una doccia e qualche ora di sonno ho fatto una sessione con un nuovo bottom, conosciuto all'Sm un mesetto fa.
Quel giorno in effetti interagimmo poco al club, ma al Ritual successivo ci scambiammo i contatti iniziando a comunicare a tutti gli effetti.
Avevamo già parlato di limiti e sicurezza, ragion per cui, Domenica, siamo passati direttamente ai fatti.
Normalmente tendo a parlare poco delle sessioni private, ma in questo caso, dato che abbiamo sperimentato qualcosa di interessante ed insolito ci tenevo a mostrarlo.
Il ragazzo in questione ha mostrato interesse per le costrizioni, per cui oltre alle solite corde, che non mancano praticamente mai, ho deciso di mummificarlo con cellophane e nastro di pvc lasciando libero solamente il naso.
Per terminare il lavoro ho utilizzato circa 200 metri di pellicola e tre quarti di rotolo di pvc.
Avevo già avuto esperienze in merito, sebbene con una schiava che pesava all'incirca quanto me e devo ammettere che spostare il corpo di un uomo alto e robusto si è rivelato abbastanza più faticoso.
Alla fine ho liberato il bottom con un paio di forbici di sicurezza di quelle da pronto soccorso e ho provveduto a farlo ripulire dal sudore.
Il feedback che ho ricevuto è stato molto positivo.
Il tipo di sensazione data da questa pratica, contrariamente a quanto si potrebbe supporre viene recepita come accogliente e rilassante, per nulla claustrofobica.
Qui ancora i segni delle coppette, oramai un vero tormentone.
Ho in mente nei prossimi tempi di utilizzare le bende imbevute in acqua e gesso e creare calchi dei vari bottom da collezionare e utilizzare eventualmente come manichini per esercitarmi con le corde.
Mia unica preoccupazione quella di procurarmi un seghetto sicuro ed efficiente.
giovedì 3 dicembre 2015
Modificazioni corporee
Per modificazioni corporee, o nella versione anglofona body mod; si indicano tutta quella serie di pratiche più o meno invasive che vanno a modificare la forma originale del corpo.
Dal IV secolo a.C. l'uomo ha iniziato a perforare e tatuare il corpo, dapprima per motivi religiosi e sociali e successivamente con finalità estetiche.
Dalla mummia tatuata di Otzi, all'ombelico forato delle regine d'Egitto, quella delle mod è una tendenza tutt'altro che recente.
Fanno parte della stessa categoria dei piercing e dei tatuaggi anche la chirurgia estetica, il corset training (che approfondirò in un altro post), l'infibulazione, la circoncisione, l'amputazione per ragioni estetiche, la fasciatura dei piedi, l'allungamento delle vertebre del collo attraverso delle spirali di rame oppure la biforcazione della lingua.
Non mi interessa soffermarmi troppo a lungo sulle diatribe etiche dietro ogni singola pratica che ho elencato.
Il discorso che posso fare a riguardo è che occorre come in tutte le scelte irreversibili una grossa consapevolezza e molta motivazione, motivazione che deve sempre partire, secondo la mia opinione, da una necessità individuale e mai dal desiderio di assecondare le eventuali pressioni derivanti dal contesto sociale in cui si vive.
Le ragioni legittime per intervenire sul proprio corpo possono essere di diverso tipo; dall'esprimere un concetto più o meno complesso al ricordare un evento importante, fino alla semplice finalità estetica.
La prima volta che scelsi di intervenire sul mio corpo avevo tre anni e mezzo, era il mio primo anno di scuola materna e come tantissime altre bambine mi impuntai per farmi forare le orecchie.
Avere gli orecchini mi permetteva di identificarmi immediatamente come una femmina; più dei capelli lunghi che avevano anche alcuni maschietti e del rosa, che anche allora non amavo particolarmente.
A dieci anni avevo già dieci orecchini.
Portavo su ogni orecchio cinque piccoli brillantini.
Ammiravo sull'enciclopedia cartacea, che come tutti i miei coetanei avevo a casa, le fotografie delle popolazioni tribali, così lontane dalla realtà che conoscevo, eppure così affascinanti.
Non sapevo identificarla, eppure sperimentavo già un tipo di sensazione che solo con gli anni ho imparato a riconoscere;
Un blues simile al sospiro che segue il ritrovamento di una cartolina di cinquant'anni prima di fronte alla quale si prova una sensazione struggente, senza nemmeno aver visitato il luogo raffigurato.
Per mia grande fortuna nessuno in famiglia ebbe mai da ridire sulle mie scelte in fatto estetico e fui dapprima tollerata in quella che secondo tutti avrebbe dovuto essere una fase, e successivamente compresa e accolta in quella che evidentemente era parte della mia identità.
Attualmente ho 21 fori in varie parti del corpo di cui due dilatati a 20 mm e 6 mm, ho inoltre le sopracciglia tatuate e tre lavori, tutti sul braccio sinistro per una scelta che ha a che fare con la mia spiritualità.
Orecchio destro, dieci fori, barrette circolari da 1 mm, in titanio.
Per qualche buffa ragione questo orecchio non tollera l'acciaio al contrario del sinistro.
Alcuni fori non sono perfettamente allineati ma dato il valore affettivo ho deciso di tenerli ugualmente.
Questo orecchio è completo così, medito sull'eventuale aggiunta di un piercing al trago.
Orecchio sinistro, discorso più articolato. I dilatatori sono da 20 e 6 mm e l'industrial; l'ultimo fatto; non vuole saperne di guarire decentemente nonostante le cure.
Vorrei aggiungere un nono foro un cm circa prima del buco più alto dell'industrial.
Nosril e central labret. Senza di loro mi sentirei nuda.
Il teschio con le rose è stato fatto per rappresentare la conclusione di un periodo di malattia e cambiamento e propiziare un futuro luminoso.
Le rose sono inoltre un simbolo che ricorre nelle donne della mia famiglia.
Il nodo, che quel cretino del tatuatore ha pure sbagliato e che va ritoccato è una dichiarazione d'amore per il kinbaku.
Il piercing meno in vista del mondo. Non amo scoprire la pancia.
Il primo tatuaggio.
Realizzato da me con un ago da insulina sottratto alla mia ragazza di allora e inchiostro da disegno.
All'epoca andavo ancora al liceo e la lungimiranza non era una delle mie doti migliori.
In compenso il disegno mi piace molto e non ho mai pensato di coprirlo.
Ricalca lo stile degli scarabocchi che mi facevo sulle mani fra un compito e l'altro.
Ho molti altri progetti che vedranno la luce in tempi prossimi, fra cui un tatuaggio al plesso solare, di cui ancora non dirò altro, un memento mori in stile classico per un carissimo amico scomparso e tre nuovi piercing su capezzoli e clitoride.
Ogni tanto mi sento domandare da persone poco esperte se questo o quello faccia male, se è sopportabile e se è più o meno doloroso di qualche altra cosa.
La risposta che mediamente mi sento di dare è che No, non fa affatto male, e questo a prescindere da quale sia la domanda.
Questo tipo di approccio è dovuto sostanzialmente a due riflessioni ed una semplificazione;
La prima riflessione è che l'interlocutore vuole solamente essere rassicurato;
Io lo rassicuro, lui soffre quanto soffre per il tempo necessario ,infine il risultato è ottenuto; tutti siamo contenti.
La seconda riflessione, stavolta meno generosa verso il prossimo è che la preoccupazione del dolore evidentemente nasconde una motivazione insufficiente e quindi la necessità per l'interlocutore di imparare a valutare da solo i propri rischi.
La semplificazione invece è questa: non è che non si provi dolore nel fare certe cose, semplicemente il dolore è la parte fondamentale di un processo di realizzazione che porta su un piano tangibile qualcosa che ha origine nel pensiero.
Modificare il proprio corpo è un atto di consapevolezza che richiede un piccolo sacrificio in cambio di un passettino verso un tipo di evoluzione che non è stata stabilita dalla natura nè dal tempo nè da Dio.
I mutamenti messi in atto con questo tipo di consapevolezza sono l'esaltazione massima del libero arbitrio umano nonchè piccoli atti di ribellione nei confronti della natura; basti pensare al giovanotto che decide di affrontare un percorso per il cambio di sesso o alla bella cinquantenne che decide di investire i propri risparmi per ritoccare quel seno sceso troppo.
Perfino un tatuaggio è una cosa tutta nostra, impossibile da ereditare attraverso la genetica.
La sensazione che preferisco è quella dei piercing.
Per qualche ragione incomprensibile pur non essendo minimamente masochista trovo la cosa molto piacevole.
L'ago buca la pelle, l'afflusso sanguigno si concentra sulla zona che inizia a pulsare e infine viene rilasciata adrenalina.
Prima adrenalina poi endorfine.
Sarei molto curiosa di provare la sospensione con i ganci anche se dovrei assicurarmi che dal punto di vista igienico e di sicurezza tutto sia ok.
Qualche anno fa seguivo le esibizioni del bloody circus, ora è qualche tempo che non ne sento parlare.
Un vero peccato dato che erano gli unici a proporre situazioni simili.
Qui una loro performance:https://www.youtube.com/watch?v=uIJ43Zhh5A8
Approfondimenti:
Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Modificazione_corporea
Dal IV secolo a.C. l'uomo ha iniziato a perforare e tatuare il corpo, dapprima per motivi religiosi e sociali e successivamente con finalità estetiche.
Dalla mummia tatuata di Otzi, all'ombelico forato delle regine d'Egitto, quella delle mod è una tendenza tutt'altro che recente.
Fanno parte della stessa categoria dei piercing e dei tatuaggi anche la chirurgia estetica, il corset training (che approfondirò in un altro post), l'infibulazione, la circoncisione, l'amputazione per ragioni estetiche, la fasciatura dei piedi, l'allungamento delle vertebre del collo attraverso delle spirali di rame oppure la biforcazione della lingua.
Non mi interessa soffermarmi troppo a lungo sulle diatribe etiche dietro ogni singola pratica che ho elencato.
Il discorso che posso fare a riguardo è che occorre come in tutte le scelte irreversibili una grossa consapevolezza e molta motivazione, motivazione che deve sempre partire, secondo la mia opinione, da una necessità individuale e mai dal desiderio di assecondare le eventuali pressioni derivanti dal contesto sociale in cui si vive.
Le ragioni legittime per intervenire sul proprio corpo possono essere di diverso tipo; dall'esprimere un concetto più o meno complesso al ricordare un evento importante, fino alla semplice finalità estetica.
La prima volta che scelsi di intervenire sul mio corpo avevo tre anni e mezzo, era il mio primo anno di scuola materna e come tantissime altre bambine mi impuntai per farmi forare le orecchie.
Avere gli orecchini mi permetteva di identificarmi immediatamente come una femmina; più dei capelli lunghi che avevano anche alcuni maschietti e del rosa, che anche allora non amavo particolarmente.
A dieci anni avevo già dieci orecchini.
Portavo su ogni orecchio cinque piccoli brillantini.
Ammiravo sull'enciclopedia cartacea, che come tutti i miei coetanei avevo a casa, le fotografie delle popolazioni tribali, così lontane dalla realtà che conoscevo, eppure così affascinanti.
Non sapevo identificarla, eppure sperimentavo già un tipo di sensazione che solo con gli anni ho imparato a riconoscere;
Un blues simile al sospiro che segue il ritrovamento di una cartolina di cinquant'anni prima di fronte alla quale si prova una sensazione struggente, senza nemmeno aver visitato il luogo raffigurato.
Per mia grande fortuna nessuno in famiglia ebbe mai da ridire sulle mie scelte in fatto estetico e fui dapprima tollerata in quella che secondo tutti avrebbe dovuto essere una fase, e successivamente compresa e accolta in quella che evidentemente era parte della mia identità.
Attualmente ho 21 fori in varie parti del corpo di cui due dilatati a 20 mm e 6 mm, ho inoltre le sopracciglia tatuate e tre lavori, tutti sul braccio sinistro per una scelta che ha a che fare con la mia spiritualità.
Orecchio destro, dieci fori, barrette circolari da 1 mm, in titanio.
Per qualche buffa ragione questo orecchio non tollera l'acciaio al contrario del sinistro.
Alcuni fori non sono perfettamente allineati ma dato il valore affettivo ho deciso di tenerli ugualmente.
Questo orecchio è completo così, medito sull'eventuale aggiunta di un piercing al trago.
Orecchio sinistro, discorso più articolato. I dilatatori sono da 20 e 6 mm e l'industrial; l'ultimo fatto; non vuole saperne di guarire decentemente nonostante le cure.
Vorrei aggiungere un nono foro un cm circa prima del buco più alto dell'industrial.
Nosril e central labret. Senza di loro mi sentirei nuda.
Il teschio con le rose è stato fatto per rappresentare la conclusione di un periodo di malattia e cambiamento e propiziare un futuro luminoso.
Le rose sono inoltre un simbolo che ricorre nelle donne della mia famiglia.
Il nodo, che quel cretino del tatuatore ha pure sbagliato e che va ritoccato è una dichiarazione d'amore per il kinbaku.
Il piercing meno in vista del mondo. Non amo scoprire la pancia.
Il primo tatuaggio.
Realizzato da me con un ago da insulina sottratto alla mia ragazza di allora e inchiostro da disegno.
All'epoca andavo ancora al liceo e la lungimiranza non era una delle mie doti migliori.
In compenso il disegno mi piace molto e non ho mai pensato di coprirlo.
Ricalca lo stile degli scarabocchi che mi facevo sulle mani fra un compito e l'altro.
Ho molti altri progetti che vedranno la luce in tempi prossimi, fra cui un tatuaggio al plesso solare, di cui ancora non dirò altro, un memento mori in stile classico per un carissimo amico scomparso e tre nuovi piercing su capezzoli e clitoride.
Ogni tanto mi sento domandare da persone poco esperte se questo o quello faccia male, se è sopportabile e se è più o meno doloroso di qualche altra cosa.
La risposta che mediamente mi sento di dare è che No, non fa affatto male, e questo a prescindere da quale sia la domanda.
Questo tipo di approccio è dovuto sostanzialmente a due riflessioni ed una semplificazione;
La prima riflessione è che l'interlocutore vuole solamente essere rassicurato;
Io lo rassicuro, lui soffre quanto soffre per il tempo necessario ,infine il risultato è ottenuto; tutti siamo contenti.
La seconda riflessione, stavolta meno generosa verso il prossimo è che la preoccupazione del dolore evidentemente nasconde una motivazione insufficiente e quindi la necessità per l'interlocutore di imparare a valutare da solo i propri rischi.
La semplificazione invece è questa: non è che non si provi dolore nel fare certe cose, semplicemente il dolore è la parte fondamentale di un processo di realizzazione che porta su un piano tangibile qualcosa che ha origine nel pensiero.
Modificare il proprio corpo è un atto di consapevolezza che richiede un piccolo sacrificio in cambio di un passettino verso un tipo di evoluzione che non è stata stabilita dalla natura nè dal tempo nè da Dio.
I mutamenti messi in atto con questo tipo di consapevolezza sono l'esaltazione massima del libero arbitrio umano nonchè piccoli atti di ribellione nei confronti della natura; basti pensare al giovanotto che decide di affrontare un percorso per il cambio di sesso o alla bella cinquantenne che decide di investire i propri risparmi per ritoccare quel seno sceso troppo.
Perfino un tatuaggio è una cosa tutta nostra, impossibile da ereditare attraverso la genetica.
La sensazione che preferisco è quella dei piercing.
Per qualche ragione incomprensibile pur non essendo minimamente masochista trovo la cosa molto piacevole.
L'ago buca la pelle, l'afflusso sanguigno si concentra sulla zona che inizia a pulsare e infine viene rilasciata adrenalina.
Prima adrenalina poi endorfine.
Sarei molto curiosa di provare la sospensione con i ganci anche se dovrei assicurarmi che dal punto di vista igienico e di sicurezza tutto sia ok.
Qualche anno fa seguivo le esibizioni del bloody circus, ora è qualche tempo che non ne sento parlare.
Un vero peccato dato che erano gli unici a proporre situazioni simili.
Qui una loro performance:https://www.youtube.com/watch?v=uIJ43Zhh5A8
Approfondimenti:
Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Modificazione_corporea
lunedì 30 novembre 2015
Foot fetish e scarpe clubwear
Le scarpe sono il punto d'incontro perfetto fra fetiscisti e ragazze.
Seppure per ragioni diverse questi fascinosi oggetti riescono a catturare le attenzioni di entrambi i sessi acclappiando consensi.
Non sono mai stata una fetish girl e non ho mai avuto piedi particolarmente graziosi eppure ho sempre collezionato e amato le calzature.
Quelle che prediligo sono naturalmente nere, dotate di tacchi alti e possibilmente non di pelle per rispettare le mie scelte etiche.
Detesto invece le scarpe da ginnastica, le ballerine e i sandali, soprattutto quelli bassi.
Perfino la più slanciata e sottile delle fanciulle indossando le scarpe sbagliate finirà col sembrare goffa e poco elegante.
Le sneakers poi, assolutamente irrinunciabili per correre e fare attività fisica, sono un pugno in un occhio sotto qualsiasi outfit, anche quello più casual.
Molti dei miei precedenti schiavi e dei miei amici sono feticisti;
ho ricevuto nel corso del tempo le più disparate richieste inerenti a smalti, calzature e calze di vario genere.
Qualche volta, con sottomessi particolarmente meritevoli ho acconsentito a pratiche di adorazione che normalmente reputo piuttosto noiose.
Spesso alle feste vedo signore sedute per ore sui divanetti a farsi leccare i piedi e mi ritrovo inevitabilmente a pensare che al loro posto mi annoierei a morte.
Discorso a parte merita il trampling che reputo invece più divertente e partecipativo; che venga fatto o no a piedi nudi.
Essendo molto leggera e dotata di buon equilibrio mi sono sempre divertita molto a calpestare i bottom, ovviamente con tutte le accortezze del caso.
Ho collezionato nel tempo qualcosa come venti paia di scarpe fra stivali, scarponcini, anfibi, scarpe eleganti e cose varie.
I miei stilisti preferiti in fatto di calzature sono sicuramente Christian Louboutin e Jimmy Choo.
Non vedo l'ora, dopo le feste, di mettere le mani su qualche pezzo nuovo; magari un paio di Campbell tipo queste:
http://www.amazon.it/Jeffrey-Campbell-Spike-Shoes-Platform/dp/B00QX16T78/ref=sr_1_3/278-5316914-2299063?ie=UTF8&qid=1448925182&sr=8-3&keywords=jeffrey+campbell+shoes
Oppure qualcosa di più aggressivo, come queste New Rock, ovviamente della linea vegan:
http://www.newrockbootsandshoes.co.uk/ourshop/prod_2489107-NEW-ROCK-PUNK001-VC1-60-Day-Custom-Made-Vegan-Boots.html
Ho scattato qualche foto alle scarpe che utilizzo più spesso alle feste fetish e agli eventi Sm:
Graziose e molto comode queste sono le calzature che utilizzo di più quando voglio uno stile vintage e femminile.
Perfette con le calze di pizzo, sono state acquistate da Primadonna.
Decisamente meno comode delle precedenti, furono un'infatuazione inevitabile grazie al tacco vertiginoso e al materiale estremamente lucido.
Prese da Hydra 2 e perfette sotto agli abiti di pvc.
Comodi, impermeabili e caldi sono la scelta perfetta quando tutte le altre sembrano inappropriate.
Non ricordo dove li presi ma furono davvero un ottimo investimento.
I miei preferiti in assoluto.
Noiosissimi da allacciare e scomodi come poche cose al mondo sono tutto ciò che una padrona potrebbe desiderare.
Favolosi con il più classico degli outfit leather, arricchiscono anche il più insipido dei vestitini neri.
Presi in saldo da Eros Planet sono di Cottelli collection e il prezzo originale sarebbe stato molto al di fuori della mia portata.
Sempre di Primadonna hanno un twist vagamente '60.
Non le ho usate moltissimo ma le reputo comunque carine.
Sicuramente più adatte alla stagione calda.
Seppure per ragioni diverse questi fascinosi oggetti riescono a catturare le attenzioni di entrambi i sessi acclappiando consensi.
Non sono mai stata una fetish girl e non ho mai avuto piedi particolarmente graziosi eppure ho sempre collezionato e amato le calzature.
Quelle che prediligo sono naturalmente nere, dotate di tacchi alti e possibilmente non di pelle per rispettare le mie scelte etiche.
Detesto invece le scarpe da ginnastica, le ballerine e i sandali, soprattutto quelli bassi.
Perfino la più slanciata e sottile delle fanciulle indossando le scarpe sbagliate finirà col sembrare goffa e poco elegante.
Le sneakers poi, assolutamente irrinunciabili per correre e fare attività fisica, sono un pugno in un occhio sotto qualsiasi outfit, anche quello più casual.
Molti dei miei precedenti schiavi e dei miei amici sono feticisti;
ho ricevuto nel corso del tempo le più disparate richieste inerenti a smalti, calzature e calze di vario genere.
Qualche volta, con sottomessi particolarmente meritevoli ho acconsentito a pratiche di adorazione che normalmente reputo piuttosto noiose.
Spesso alle feste vedo signore sedute per ore sui divanetti a farsi leccare i piedi e mi ritrovo inevitabilmente a pensare che al loro posto mi annoierei a morte.
Discorso a parte merita il trampling che reputo invece più divertente e partecipativo; che venga fatto o no a piedi nudi.
Essendo molto leggera e dotata di buon equilibrio mi sono sempre divertita molto a calpestare i bottom, ovviamente con tutte le accortezze del caso.
Ho collezionato nel tempo qualcosa come venti paia di scarpe fra stivali, scarponcini, anfibi, scarpe eleganti e cose varie.
I miei stilisti preferiti in fatto di calzature sono sicuramente Christian Louboutin e Jimmy Choo.
Non vedo l'ora, dopo le feste, di mettere le mani su qualche pezzo nuovo; magari un paio di Campbell tipo queste:
http://www.amazon.it/Jeffrey-Campbell-Spike-Shoes-Platform/dp/B00QX16T78/ref=sr_1_3/278-5316914-2299063?ie=UTF8&qid=1448925182&sr=8-3&keywords=jeffrey+campbell+shoes
Oppure qualcosa di più aggressivo, come queste New Rock, ovviamente della linea vegan:
http://www.newrockbootsandshoes.co.uk/ourshop/prod_2489107-NEW-ROCK-PUNK001-VC1-60-Day-Custom-Made-Vegan-Boots.html
Ho scattato qualche foto alle scarpe che utilizzo più spesso alle feste fetish e agli eventi Sm:
Graziose e molto comode queste sono le calzature che utilizzo di più quando voglio uno stile vintage e femminile.
Perfette con le calze di pizzo, sono state acquistate da Primadonna.
Decisamente meno comode delle precedenti, furono un'infatuazione inevitabile grazie al tacco vertiginoso e al materiale estremamente lucido.
Prese da Hydra 2 e perfette sotto agli abiti di pvc.
Comodi, impermeabili e caldi sono la scelta perfetta quando tutte le altre sembrano inappropriate.
Non ricordo dove li presi ma furono davvero un ottimo investimento.
I miei preferiti in assoluto.
Noiosissimi da allacciare e scomodi come poche cose al mondo sono tutto ciò che una padrona potrebbe desiderare.
Favolosi con il più classico degli outfit leather, arricchiscono anche il più insipido dei vestitini neri.
Presi in saldo da Eros Planet sono di Cottelli collection e il prezzo originale sarebbe stato molto al di fuori della mia portata.
Sempre di Primadonna hanno un twist vagamente '60.
Non le ho usate moltissimo ma le reputo comunque carine.
Sicuramente più adatte alla stagione calda.
domenica 29 novembre 2015
TNG e SM club
Venerdì la serata è iniziata all'H5zero1, vicino Colli Albani.
Il TNG è un incontro a cadenza mensile per giovani praticanti sotto i 36 anni.
Ero già stata ad un altro evento, al Le Foodie ma non mi aveva entusiasmata a causa della presenza di un paio di giovinetti deliranti e dell'eccessiva vicinanza alla strada della location scelta.
L'atmosfera questa volta era molto più rilassata, il posto carino e caldo e le conversazioni tutt'altro che sgradevoli.
Molte delle persone presenti erano volti già noti, pochissimi i novizi alle prese con il primo evento.
Buono il cibo del buffet, vegan e salutare senza schifezze bisunte o confezionate.
Atmosfera molto intima e raccolta grazie al fatto ci fosse stato riservato l'intero piano inferiore del locale.
Esperienza da replicare sicuramente.
Per la seconda parte della serata mi sono spostata all'SM club, in via Principe Umberto, molto vicino a Termini.
Da un luogo all'altro ho tranquillamente usato i mezzi pubblici approfittando del fatto che il Venerdì la metro rimane aperta più a lungo.
Il Radio cafè ha di positivo il fatto di essere collocato in una zona facilmente raggiungibile, in cui per chi si sposta in auto è anche piuttosto semplice trovare parcheggio .
Le persone al club non erano moltissime, tuttavia si è giochicchiato abbastanza.
Freddina purtroppo la location, consiglio ai più freddolosi di includere una giacca nel proprio outfit oppure un coprispalle.
Non sono riuscita a fare fotografie a causa della fretta e della batteria del cellulare quasi scarica ma a grande richiesta lascio il link del bustino che indossavo, per cui ho ricevuto parecchi complimenti:
http://www.emp-online.it/art_289650/
Il TNG è un incontro a cadenza mensile per giovani praticanti sotto i 36 anni.
Ero già stata ad un altro evento, al Le Foodie ma non mi aveva entusiasmata a causa della presenza di un paio di giovinetti deliranti e dell'eccessiva vicinanza alla strada della location scelta.
L'atmosfera questa volta era molto più rilassata, il posto carino e caldo e le conversazioni tutt'altro che sgradevoli.
Molte delle persone presenti erano volti già noti, pochissimi i novizi alle prese con il primo evento.
Buono il cibo del buffet, vegan e salutare senza schifezze bisunte o confezionate.
Atmosfera molto intima e raccolta grazie al fatto ci fosse stato riservato l'intero piano inferiore del locale.
Esperienza da replicare sicuramente.
Per la seconda parte della serata mi sono spostata all'SM club, in via Principe Umberto, molto vicino a Termini.
Da un luogo all'altro ho tranquillamente usato i mezzi pubblici approfittando del fatto che il Venerdì la metro rimane aperta più a lungo.
Il Radio cafè ha di positivo il fatto di essere collocato in una zona facilmente raggiungibile, in cui per chi si sposta in auto è anche piuttosto semplice trovare parcheggio .
Le persone al club non erano moltissime, tuttavia si è giochicchiato abbastanza.
Freddina purtroppo la location, consiglio ai più freddolosi di includere una giacca nel proprio outfit oppure un coprispalle.
Non sono riuscita a fare fotografie a causa della fretta e della batteria del cellulare quasi scarica ma a grande richiesta lascio il link del bustino che indossavo, per cui ho ricevuto parecchi complimenti:
http://www.emp-online.it/art_289650/
mercoledì 25 novembre 2015
Due parole sulla sicurezza
Sapevo che presto o tardi questo post sarebbe arrivato.
In parte perchè reputo sia doveroso parlarne a prescindere;
in parte perchè in questo periodo ho ricominciato ufficialmente a cacciare e mi capita di continuo di dover spiegare al bottom di turno cosa faccio e soprattutto come.
Partendo dalla famosissima regoletta SSC ovvero Sano, Sicuro, Consensuale, mi assicuro di garantire alla persona con cui interagisco la maggiore sicurezza possibile, una partecipazione gradita e gradevole e l'assenza di rischi dal punto di vista sanitario.
La prima cosa che chiedo, dopo essermi assicurata che l'altro non sia uno stalker o uno spostato è l'eventuale presenza di problemi fisici.
I problemi di cui è bene tenere conto sono molteplici, la cosa più frequente sono le vecchie fratture, che è sempre meglio trattare con cura.
Chiedo sempre al sottomesso assume farmaci e di quale tipo.
Molti farmaci agiscono sul sistema circolatorio fluidificando il sangue e rendendo più alta la possibilità di procurare ematomi e trombi, anche se ovviamente in casi abbastanza rari.
Alcuni farmaci rendono inoltre la persona meno cosciente e meno recettiva al dolore come ad esempio gli antidolorifici e gli antistaminici.
In quel caso è preferibile rimandare assicurandosi che i feedback dell'altra persona siano più attendibili.
Non gioco e non lego inoltre se l'altra persona è sotto effetto di alcool o droghe.
Ovviamente lungi da me farne uso.
Chiedo sempre mi venga consegnata una lista dei limiti compilata.
La lista, che allegherò alla fine del post raccoglie alcune fra le pratiche che io utilizzo, ma per ragioni piuttosto ovvie varia da dominante a dominante, secondo i gusti e le esperienze del caso.
Esistono limiti hard e limiti soft;
i primi indicano quelle pratiche che mai e poi mai si sarebbe disposti a provare, a prescindere da quale sia la relazione o il contesto;
i secondi quelle cose scomode, imbarazzanti e antipatiche, sul quale ingegnandosi un po' sarebbe possibile lavorare.
Chiedo sempre di segnalare accanto alla pratica contrassegnata come limite, la tipologia dello stesso, in modo da sapere con grande facilità dove forzare e dove invece non è il caso.
Concordo sempre con il bottom almeno una Safe.
La safe è una parola che serve per bloccare immediatamente la situazione in atto.
E' molto importante scegliere un termine adatto dal momento che cose come stop, no e ti prego basta sono terminologie ampliamente utilizzate anche e soprattutto in contesti in cui lo schiavo intende dire esattamente il contrario.
La parola che io utilizzo è ROSSO.
Funziona perchè è facilmente distinguibile da ciò che potrebbe essere detto per gioco o per sottolineare una situazione eccitante.
E' inoltre una delle safe più utilizzate al mondo ed è facile da ricordare.
Può capitare che il sottomesso abbia un malore durante la sessione o che trasportati dal momento si assesti qualche colpo troppo forte.
In entrambi i casi la parolina magica fornisce una via di uscita certa e sicura.
Il buon senso è inoltre un indiscutibile alleato, a prescindere dalla situazione e dal caso.
Seguire scrupolosamente una procedura per poi mettere un cappuccio in latex a qualcuno allergico al lattice è una cosa assolutamente cretina,
Lo stesso vale nel caso si decida di far bollire le gag dopo ogni uso per poi ficcare due dita sudice in bocca al povero bottom, magari dopo un lungo giro sui mezzi pubblici.
La prima cosa in effetti è questa; ragionare con lungimiranza e prevedere ogni possibile problema prima ancora che si presenti.
Qui la solita guida sulla sicurezza nel bondage:
http://rope-topia.com/resources/rope-bottom-guide/
Qui la lista dei limiti da compilare:
Abrasioni:
Anal plugs (piccolo-small):
Anal plugs (grande-large):
Animal roles-ruoli animali:
Arm & leg sleeves (Bloccabraccia - armbinders):
Blindfolds-bende sugli occhi:
Blood-sangue:
Breast/chest bondage-legatura del seno:
Boot worship-leccare stivali:
Bondage:
Breast whipping-fustigazione del seno:
Beating-morsi (soft):
Beating-forti (hard):
Cages (locked inside of-gabbia, chiusa dentro):
Caning-frusta con la canna:
Chores (faccende domestiche - domestic service):
Clothespins-mollette:
Collars (collari, indossati in privato - worn in private)
Collars (collari, indossati in pubblico - worn in public):
Corsets (corsetti - wearing casually):
Cross-dressing (vestita nell'altro sesso):
Cutting - tagli :
Dildoes-vibratori:
Exhibitionism - esibizionismo (con amici - friends):
Face slapping - ceffoni:
Following orders - eseguire ordini:
Foot worship - leccare i piedi:
Forced masturbation - masturbazione forzata:
Forced nudity - nudità forzata (privato - private):
Gags - bavaglio (rubber):
Gags - bavaglio (nastro-tape):
Golden showers - pioggia dorata:
Hairbrush spankings - sculaccioni spazzola per capelli :
Hot waxing - cera calda:
Humiliation - umiliazioni (private):
Ice - Ghiaccio (general):
Ice cubes - cubetti di ghiaccio:
Immobilization - immobilizzazioni:
Mummification - mummificazione:
Name change - cambio di nome per il gioco (for scene):
Nipple clamps - strizzacapezzoli:
Nipple play/"torture" - giochi con i capezzoli, "tortura":
Over-the-knee spanking - sculacciate:
Orgasm denial - negazione dell'orgasmo:
Pain -dolore (leggero-mild):
Pain - dolore (medium):
Pain - dolore (severe):
Punishment Scene - giochi di punizione:
Rope body harness - legatura del corpo:
Sensory deprivation - privazione sensoriale:
Serving as art:
Serving as furniture - servire come mobile:
Serving as a maid - servire come cameriera:
Serving other doms – servire altri dom (supervisionata - supervised):
Spanking - sculacciate: Speech restrictions - restrizioni vocali (quando, cosa - when, what) :
Spitting - sputi:
Strap-on-dildos (sucking on):
Strap-on-dildos (penetrated by):
Tickling - solletico:
Including others – includere terzi: .
Whipping – frusta
In parte perchè reputo sia doveroso parlarne a prescindere;
in parte perchè in questo periodo ho ricominciato ufficialmente a cacciare e mi capita di continuo di dover spiegare al bottom di turno cosa faccio e soprattutto come.
Partendo dalla famosissima regoletta SSC ovvero Sano, Sicuro, Consensuale, mi assicuro di garantire alla persona con cui interagisco la maggiore sicurezza possibile, una partecipazione gradita e gradevole e l'assenza di rischi dal punto di vista sanitario.
La prima cosa che chiedo, dopo essermi assicurata che l'altro non sia uno stalker o uno spostato è l'eventuale presenza di problemi fisici.
I problemi di cui è bene tenere conto sono molteplici, la cosa più frequente sono le vecchie fratture, che è sempre meglio trattare con cura.
Chiedo sempre al sottomesso assume farmaci e di quale tipo.
Molti farmaci agiscono sul sistema circolatorio fluidificando il sangue e rendendo più alta la possibilità di procurare ematomi e trombi, anche se ovviamente in casi abbastanza rari.
Alcuni farmaci rendono inoltre la persona meno cosciente e meno recettiva al dolore come ad esempio gli antidolorifici e gli antistaminici.
In quel caso è preferibile rimandare assicurandosi che i feedback dell'altra persona siano più attendibili.
Non gioco e non lego inoltre se l'altra persona è sotto effetto di alcool o droghe.
Ovviamente lungi da me farne uso.
Chiedo sempre mi venga consegnata una lista dei limiti compilata.
La lista, che allegherò alla fine del post raccoglie alcune fra le pratiche che io utilizzo, ma per ragioni piuttosto ovvie varia da dominante a dominante, secondo i gusti e le esperienze del caso.
Esistono limiti hard e limiti soft;
i primi indicano quelle pratiche che mai e poi mai si sarebbe disposti a provare, a prescindere da quale sia la relazione o il contesto;
i secondi quelle cose scomode, imbarazzanti e antipatiche, sul quale ingegnandosi un po' sarebbe possibile lavorare.
Chiedo sempre di segnalare accanto alla pratica contrassegnata come limite, la tipologia dello stesso, in modo da sapere con grande facilità dove forzare e dove invece non è il caso.
Concordo sempre con il bottom almeno una Safe.
La safe è una parola che serve per bloccare immediatamente la situazione in atto.
E' molto importante scegliere un termine adatto dal momento che cose come stop, no e ti prego basta sono terminologie ampliamente utilizzate anche e soprattutto in contesti in cui lo schiavo intende dire esattamente il contrario.
La parola che io utilizzo è ROSSO.
Funziona perchè è facilmente distinguibile da ciò che potrebbe essere detto per gioco o per sottolineare una situazione eccitante.
E' inoltre una delle safe più utilizzate al mondo ed è facile da ricordare.
Può capitare che il sottomesso abbia un malore durante la sessione o che trasportati dal momento si assesti qualche colpo troppo forte.
In entrambi i casi la parolina magica fornisce una via di uscita certa e sicura.
Il buon senso è inoltre un indiscutibile alleato, a prescindere dalla situazione e dal caso.
Seguire scrupolosamente una procedura per poi mettere un cappuccio in latex a qualcuno allergico al lattice è una cosa assolutamente cretina,
Lo stesso vale nel caso si decida di far bollire le gag dopo ogni uso per poi ficcare due dita sudice in bocca al povero bottom, magari dopo un lungo giro sui mezzi pubblici.
La prima cosa in effetti è questa; ragionare con lungimiranza e prevedere ogni possibile problema prima ancora che si presenti.
Qui la solita guida sulla sicurezza nel bondage:
http://rope-topia.com/resources/rope-bottom-guide/
Qui la lista dei limiti da compilare:
Abrasioni:
Anal plugs (piccolo-small):
Anal plugs (grande-large):
Animal roles-ruoli animali:
Arm & leg sleeves (Bloccabraccia - armbinders):
Blindfolds-bende sugli occhi:
Blood-sangue:
Breast/chest bondage-legatura del seno:
Boot worship-leccare stivali:
Bondage:
Breast whipping-fustigazione del seno:
Beating-morsi (soft):
Beating-forti (hard):
Cages (locked inside of-gabbia, chiusa dentro):
Caning-frusta con la canna:
Chores (faccende domestiche - domestic service):
Clothespins-mollette:
Collars (collari, indossati in privato - worn in private)
Collars (collari, indossati in pubblico - worn in public):
Corsets (corsetti - wearing casually):
Cross-dressing (vestita nell'altro sesso):
Cutting - tagli :
Dildoes-vibratori:
Exhibitionism - esibizionismo (con amici - friends):
Face slapping - ceffoni:
Following orders - eseguire ordini:
Foot worship - leccare i piedi:
Forced masturbation - masturbazione forzata:
Forced nudity - nudità forzata (privato - private):
Gags - bavaglio (rubber):
Gags - bavaglio (nastro-tape):
Golden showers - pioggia dorata:
Hairbrush spankings - sculaccioni spazzola per capelli :
Hot waxing - cera calda:
Humiliation - umiliazioni (private):
Ice - Ghiaccio (general):
Ice cubes - cubetti di ghiaccio:
Immobilization - immobilizzazioni:
Mummification - mummificazione:
Name change - cambio di nome per il gioco (for scene):
Nipple clamps - strizzacapezzoli:
Nipple play/"torture" - giochi con i capezzoli, "tortura":
Over-the-knee spanking - sculacciate:
Orgasm denial - negazione dell'orgasmo:
Pain -dolore (leggero-mild):
Pain - dolore (medium):
Pain - dolore (severe):
Punishment Scene - giochi di punizione:
Rope body harness - legatura del corpo:
Sensory deprivation - privazione sensoriale:
Serving as art:
Serving as furniture - servire come mobile:
Serving as a maid - servire come cameriera:
Serving other doms – servire altri dom (supervisionata - supervised):
Spanking - sculacciate: Speech restrictions - restrizioni vocali (quando, cosa - when, what) :
Spitting - sputi:
Strap-on-dildos (sucking on):
Strap-on-dildos (penetrated by):
Tickling - solletico:
Including others – includere terzi: .
Whipping – frusta
lunedì 23 novembre 2015
Anello di Kirigami e progressioni fotografiche.
Questo pomeriggio ho incontrato il mio insegnante Masa Shirow, da poco tornato da Milano in occasione della Rope Jam organizzata da Kirigami e Tenshiko Wabisabi.
Mi è dispiaciuto molto non aver partecipato ma purtroppo non ho proprio avuto modo a causa della mancanza di appoggio e dell'improvviso impegno della ragazza che avrebbe dovuto farmi da modella.
Il mio insegnante, decisamente contento dello svolgersi dell'evento mi ha portato un anello per sospendere dato che da poco ho iniziato ad approcciarmi a questo tipo di pratica.
La forma di questo anello pare sia particolarmente adatta per agganciare moschettoni e gestire le corde in maniera funzionale.
Uno dei consigli che ho ricevuto oggi è quello di mostrare qualche foto dei miei lavori seppure imperfetti, in modo da poter vedere, a distanza di tempo, i miglioramenti strutturali e compositivi.
Questo è un Gote di Osada, che dovrebbe significare letteralmente "Mani dietro la schiena".
Il modello è il mio amico G. e la foto è stata scattata qualche giorno fa (Novembre 2015).
Questa è la struttura di base, alla quale, attraverso una Dragon tale mi è stato insegnato a sospendere.
Qui alcuni video di Osada Steve: https://vimeo.com/osadasteve
Personalmente trovo il suo stile troppo simmetrico, tuttavia pare che all'inizio sia uno dei più indicati.
Fra qualche tempo mi piacerebbe imparare il tk, magari quello di Naka in modo da rendere la struttura più compatta e costrittiva.
Questo è il link dell'evento nominato prima: https://www.facebook.com/events/1056396961058400/
Al prossimo spero proprio di riuscire ad andare.
Mi è dispiaciuto molto non aver partecipato ma purtroppo non ho proprio avuto modo a causa della mancanza di appoggio e dell'improvviso impegno della ragazza che avrebbe dovuto farmi da modella.
Il mio insegnante, decisamente contento dello svolgersi dell'evento mi ha portato un anello per sospendere dato che da poco ho iniziato ad approcciarmi a questo tipo di pratica.
La forma di questo anello pare sia particolarmente adatta per agganciare moschettoni e gestire le corde in maniera funzionale.
Uno dei consigli che ho ricevuto oggi è quello di mostrare qualche foto dei miei lavori seppure imperfetti, in modo da poter vedere, a distanza di tempo, i miglioramenti strutturali e compositivi.
Questo è un Gote di Osada, che dovrebbe significare letteralmente "Mani dietro la schiena".
Il modello è il mio amico G. e la foto è stata scattata qualche giorno fa (Novembre 2015).
Questa è la struttura di base, alla quale, attraverso una Dragon tale mi è stato insegnato a sospendere.
Qui alcuni video di Osada Steve: https://vimeo.com/osadasteve
Personalmente trovo il suo stile troppo simmetrico, tuttavia pare che all'inizio sia uno dei più indicati.
Fra qualche tempo mi piacerebbe imparare il tk, magari quello di Naka in modo da rendere la struttura più compatta e costrittiva.
Questo è il link dell'evento nominato prima: https://www.facebook.com/events/1056396961058400/
Al prossimo spero proprio di riuscire ad andare.
sabato 21 novembre 2015
Micca Club, serata al Club Epoque
Ieri sera sono stata invitata dal mio amico M. a cenare e vedere uno spettacolo del Micca club al Club Epoque, a Piazza Barberini.
http://www.miccaclub.com/
Il parcheggio non è stato dei più semplici ma alla fine siamo riusciti nell'impresa.
Ero già stata alle serate del Micca al tempo in cui venivano organizzate a via Pietro Micca ma ho trovato questa location molto più accogliente della precedente.
La sala in cui abbiamo cenato era arredata in modo carino e ben riscaldata e il buffet era variegato; perfino io che sono vegetariana e schizzinosa ho trovato almeno tre o quattro pietanze diverse da mangiare.
Alla fine della cena ci hanno invitati a scendere al piano inferiore per assistere allo spettacolo di burlesque.
Non ho fatto foto durante la performance, non sapendo se fosse permesso o meno, ma devo assolutamente dire che i vestiti di scena erano fantastici.
Gli artisti che ho apprezzato maggiormente sono stati: Giuditta Sin, per la bellezza notevole ed eccentrica, Gonzalo, per la sua simpatia e Gigì, dalla voce decisamente d'altri tempi.
Qui un video di Gigì: https://www.youtube.com/watch?v=BfzK5n9ak0g
Alla fine dello spettacolo siamo saliti nuovamente per ballare.
I primi pezzi erano dei twist orecchiabili ma nel momento in cui il dj ha tirato fuori Raffaella Carrà e Maracaibo ho deciso che era proprio giunto il tempo di dileguarmi.
Nel caso qualcuno, come me, si fosse chiesto cosa diavolo significhi Maracaibo;
qui la spiegazione: https://it.wikipedia.org/wiki/Maracaibo/Neon
Per questo evento ho riciclato in buona parte l'outfit che avevo alla Rosa e le Spine sostituendo ai pantaloni pitonati una longuette di satin, realizzata da me un paio di anni fa e aggiungendo un cappellino con le piume.
Il bustino è sempre di Busleska, la collana è di H&M, la gonna è stata fatta da me con uno scampolo di satin, il bolero e il cappellino invece non ricordo dove siano stati presi.
Per il makeup ho realizzato qualcosa di piuttosto semplice partendo dal concept di un trucco retrò e aggiungendo degli elementi bizzarri come l'eye liner messo in maniera asimmetrica a comporre una figura e i cristallini applicati con l'ausilio di una colla per ciglia finte.
Io uso quella di Essence.
Il rossetto è un rosso mat di Kiko.
I capelli erano raccolti in uno chignon doppio di cui prima o poi farò un tutorial.
Ho notato con rammarico ad essere l'unica cliente vestita in maniera bizzarra.
la maggior parte dei presenti indossava abiti comuni e poco ricercati, qualcuno addirittura le scarpe da ginnastica.
Nonostante l'assenza di parcheggi, la gente vestita normalmente e la musica tutt'altro che orecchiabile per i miei gusti, la serata è stata molto carina.
Usciti dal Club Epoque, ho chiesto al mio amico M. di accompagnarmi in qualche night a vedere ballerine mezze nude ma purtroppo il locale a cui avevamo puntato era chiuso.
Suppongo ci rifaremo la prossima volta.
In caso recensirò anche quello.
http://www.miccaclub.com/
Il parcheggio non è stato dei più semplici ma alla fine siamo riusciti nell'impresa.
Ero già stata alle serate del Micca al tempo in cui venivano organizzate a via Pietro Micca ma ho trovato questa location molto più accogliente della precedente.
La sala in cui abbiamo cenato era arredata in modo carino e ben riscaldata e il buffet era variegato; perfino io che sono vegetariana e schizzinosa ho trovato almeno tre o quattro pietanze diverse da mangiare.
Alla fine della cena ci hanno invitati a scendere al piano inferiore per assistere allo spettacolo di burlesque.
Non ho fatto foto durante la performance, non sapendo se fosse permesso o meno, ma devo assolutamente dire che i vestiti di scena erano fantastici.
Gli artisti che ho apprezzato maggiormente sono stati: Giuditta Sin, per la bellezza notevole ed eccentrica, Gonzalo, per la sua simpatia e Gigì, dalla voce decisamente d'altri tempi.
Qui un video di Gigì: https://www.youtube.com/watch?v=BfzK5n9ak0g
Alla fine dello spettacolo siamo saliti nuovamente per ballare.
I primi pezzi erano dei twist orecchiabili ma nel momento in cui il dj ha tirato fuori Raffaella Carrà e Maracaibo ho deciso che era proprio giunto il tempo di dileguarmi.
Nel caso qualcuno, come me, si fosse chiesto cosa diavolo significhi Maracaibo;
qui la spiegazione: https://it.wikipedia.org/wiki/Maracaibo/Neon
Per questo evento ho riciclato in buona parte l'outfit che avevo alla Rosa e le Spine sostituendo ai pantaloni pitonati una longuette di satin, realizzata da me un paio di anni fa e aggiungendo un cappellino con le piume.
Il bustino è sempre di Busleska, la collana è di H&M, la gonna è stata fatta da me con uno scampolo di satin, il bolero e il cappellino invece non ricordo dove siano stati presi.
Per il makeup ho realizzato qualcosa di piuttosto semplice partendo dal concept di un trucco retrò e aggiungendo degli elementi bizzarri come l'eye liner messo in maniera asimmetrica a comporre una figura e i cristallini applicati con l'ausilio di una colla per ciglia finte.
Io uso quella di Essence.
Il rossetto è un rosso mat di Kiko.
I capelli erano raccolti in uno chignon doppio di cui prima o poi farò un tutorial.
Ho notato con rammarico ad essere l'unica cliente vestita in maniera bizzarra.
la maggior parte dei presenti indossava abiti comuni e poco ricercati, qualcuno addirittura le scarpe da ginnastica.
Nonostante l'assenza di parcheggi, la gente vestita normalmente e la musica tutt'altro che orecchiabile per i miei gusti, la serata è stata molto carina.
Usciti dal Club Epoque, ho chiesto al mio amico M. di accompagnarmi in qualche night a vedere ballerine mezze nude ma purtroppo il locale a cui avevamo puntato era chiuso.
Suppongo ci rifaremo la prossima volta.
In caso recensirò anche quello.
giovedì 19 novembre 2015
Coppette da coppettazione
https://it.wikipedia.org/wiki/Coppettazione
Inventate in Cina intorno al secondo secolo d.C.; sono ben presto passate da strumento di guarigione a divertente passatempo kinky.
Incuriosita da molto tempo da questo tipo di pratica, un paio di giorni fa mi sono decisa ad acquistare un set per poi testarlo sul mio amico G., che è divenuto ormai la mia cavia ufficiale.
L'effetto, devo dire, è abbastanza più incisivo di quanto mi aspettassi.
Pensavo ad un risucchio leggero e piacevole e invece mi sono trovata fra le mani un discreto strumento di tortura.
Per me che sono sadica è stato assolutamente fantastico, per G. che invece non è masochista lo è stato molto di meno.
Ho scattato qualche interessante istantanea durante le prove, per rendere l'idea del potenziale di questo gingillo.
Credo resteranno i lividi.
Inventate in Cina intorno al secondo secolo d.C.; sono ben presto passate da strumento di guarigione a divertente passatempo kinky.
Incuriosita da molto tempo da questo tipo di pratica, un paio di giorni fa mi sono decisa ad acquistare un set per poi testarlo sul mio amico G., che è divenuto ormai la mia cavia ufficiale.
L'effetto, devo dire, è abbastanza più incisivo di quanto mi aspettassi.
Pensavo ad un risucchio leggero e piacevole e invece mi sono trovata fra le mani un discreto strumento di tortura.
Per me che sono sadica è stato assolutamente fantastico, per G. che invece non è masochista lo è stato molto di meno.
Ho scattato qualche interessante istantanea durante le prove, per rendere l'idea del potenziale di questo gingillo.
Credo resteranno i lividi.
![]() |
| ovviamente le coppette sono quelle in basso. |
mercoledì 18 novembre 2015
Due parole sul kinbaku
La prima volta che venni a contatto con il bondage avevo da poco compiuto 16 anni ed ero ad un live fantasy.
Un signore grosso e barbuto ne stava parlando con altri adulti approfittando di un attimo di relax.
Affascinata da questa cosa bizzarra e sensuale mi sedetti ed ascoltai rimanendo molto colpita.
Quel signore era MaestroBD ed io quel giorno, senza saperlo avevo già tracciato nel mio destino il percorso che qualche anno più tardi avrei intrapreso.
Per i primi anni in cui praticai BDSM, in parte per pigrizia, in parte per buon senso, evitai di avvicinarmi troppo al kinbaku limitandomi all'utilizzo di manette in cuoio, cinghie ecc, ma il risultato non era mai soddisfacente.
Il cuoio era troppo rigido, il metallo freddo e duro e le sciarpe di seta troppo lontane dal mio mondo e dal mio modo di essere anche solo per considerarle utilizzabili.
Ad Aprile del 2015 poi la svolta; prima il corso base con MaestroBd e poi l'incontro con Masa Shirow, che di lì a poco sarebbe diventato il mio insegnante.
La prima volta che lo vidi legare rimasi affascinata e turbata al contempo dalla sensualità con cui si approcciava alle legature.
Il suo stile era decisamente divergente rispetto a tutto ciò che avevo mai visto prima.
La cosa che più di tutte mi colpì, era il modo in cui muoveva le mani.
Non era il mio frugare scomposto e nemmeno l'incedere sicuro di quelli che fino ad allora avevo visto legare.
Era elegante e fluido.
Fui io a chiedergli di darmi lezioni e lui dopo averci pensato accettò pur non avendo mai avuto allievi in precedenza.
Fare shibari ha cambiato radicalmente il mio modo di vivere il BDSM.
Abituata ad un'impostazione molto classica in cui i bottom venivano tenuti a terra e gestiti con austero distacco; ho imparato a tenere il contatto, ad ascoltare il respiro dell'altro, ad accoglierlo nel piacere e nella sofferenza.
Persone che mi hanno conosciuta magari cinque o sei anni fa, faticano a riconoscere oggi il mio modo di praticare.
Amo moltissimo osservare le reazioni delle persone che lego.
Amo le loro reazioni più di quanto apprezzi una costruzione complessa o un nodo particolarmente elaborato.
Una delle ragioni per cui ho scelto di prendere lezioni piuttosto che imparare da qualche dvd e un manualetto è la relazione con un insegnante, che a parer mio è assolutamente necessario per fornire i feedback giusti a chi stà imparando e fungere in qualche modo da specchio garantendo anche la sicurezza della persona che viene legata.
Per il momento non credo posterò fotografie di legature mie perchè realizzo figure ancora estremamente semplici e anche perchè durante una sessione, magari molto coinvolgente, difficilmente mi verrebbe in mente di prendere il cellulare e scattare.
Non escludo di mostrare, fra qualche tempo, qualche istantanea rubata durante le lezioni.
Queste sono le mie corde; fatte arrivare direttamente dal giappone dal mio insegnante, sono asanawa da 6 mm e in questa foto sono legate in maniera assolutamente disordinata.
Ho scelto di non trattarle per preservarne il colore dorato e l'odore che purtroppo diventerebbe pessimo se iniziassi ad oliarle.
Lascio qualche link che reputo utile:
http://rope-topia.com/resources/rope-bottom-guide/ : una buona guida di sicurezza utile per chi lega ma soprattutto per chi viene legato.
https://vimeo.com/59009779 :Lui è il maestro del mio insegnante.Io lo trovo assolutamente fantastico.
https://it.wikipedia.org/wiki/Shibari :La cara, vecchia wikipedia; male non fa.
http://www.ayzad.com/it/risorse-utili/glossario-bondage-kinbaku/ :qui un glossario coi termini più ricorrenti.Molto carino in generale il blog.Vale la pena dare uno sguardo.
Un signore grosso e barbuto ne stava parlando con altri adulti approfittando di un attimo di relax.
Affascinata da questa cosa bizzarra e sensuale mi sedetti ed ascoltai rimanendo molto colpita.
Quel signore era MaestroBD ed io quel giorno, senza saperlo avevo già tracciato nel mio destino il percorso che qualche anno più tardi avrei intrapreso.
Per i primi anni in cui praticai BDSM, in parte per pigrizia, in parte per buon senso, evitai di avvicinarmi troppo al kinbaku limitandomi all'utilizzo di manette in cuoio, cinghie ecc, ma il risultato non era mai soddisfacente.
Il cuoio era troppo rigido, il metallo freddo e duro e le sciarpe di seta troppo lontane dal mio mondo e dal mio modo di essere anche solo per considerarle utilizzabili.
Ad Aprile del 2015 poi la svolta; prima il corso base con MaestroBd e poi l'incontro con Masa Shirow, che di lì a poco sarebbe diventato il mio insegnante.
La prima volta che lo vidi legare rimasi affascinata e turbata al contempo dalla sensualità con cui si approcciava alle legature.
Il suo stile era decisamente divergente rispetto a tutto ciò che avevo mai visto prima.
La cosa che più di tutte mi colpì, era il modo in cui muoveva le mani.
Non era il mio frugare scomposto e nemmeno l'incedere sicuro di quelli che fino ad allora avevo visto legare.
Era elegante e fluido.
Fui io a chiedergli di darmi lezioni e lui dopo averci pensato accettò pur non avendo mai avuto allievi in precedenza.
Fare shibari ha cambiato radicalmente il mio modo di vivere il BDSM.
Abituata ad un'impostazione molto classica in cui i bottom venivano tenuti a terra e gestiti con austero distacco; ho imparato a tenere il contatto, ad ascoltare il respiro dell'altro, ad accoglierlo nel piacere e nella sofferenza.
Persone che mi hanno conosciuta magari cinque o sei anni fa, faticano a riconoscere oggi il mio modo di praticare.
Amo moltissimo osservare le reazioni delle persone che lego.
Amo le loro reazioni più di quanto apprezzi una costruzione complessa o un nodo particolarmente elaborato.
Una delle ragioni per cui ho scelto di prendere lezioni piuttosto che imparare da qualche dvd e un manualetto è la relazione con un insegnante, che a parer mio è assolutamente necessario per fornire i feedback giusti a chi stà imparando e fungere in qualche modo da specchio garantendo anche la sicurezza della persona che viene legata.
Per il momento non credo posterò fotografie di legature mie perchè realizzo figure ancora estremamente semplici e anche perchè durante una sessione, magari molto coinvolgente, difficilmente mi verrebbe in mente di prendere il cellulare e scattare.
Non escludo di mostrare, fra qualche tempo, qualche istantanea rubata durante le lezioni.
Queste sono le mie corde; fatte arrivare direttamente dal giappone dal mio insegnante, sono asanawa da 6 mm e in questa foto sono legate in maniera assolutamente disordinata.
Ho scelto di non trattarle per preservarne il colore dorato e l'odore che purtroppo diventerebbe pessimo se iniziassi ad oliarle.
Lascio qualche link che reputo utile:
http://rope-topia.com/resources/rope-bottom-guide/ : una buona guida di sicurezza utile per chi lega ma soprattutto per chi viene legato.
https://vimeo.com/59009779 :Lui è il maestro del mio insegnante.Io lo trovo assolutamente fantastico.
https://it.wikipedia.org/wiki/Shibari :La cara, vecchia wikipedia; male non fa.
http://www.ayzad.com/it/risorse-utili/glossario-bondage-kinbaku/ :qui un glossario coi termini più ricorrenti.Molto carino in generale il blog.Vale la pena dare uno sguardo.
lunedì 16 novembre 2015
La Rosa e le Spine, serata del 14 Novembre.
Tornata da Napoli, nemmeno il tempo di una doccia e sono ripartita di nuovo, questa volta per un evento romano.
Ero stata altre volte alle feste della Rosa e l'impressione che ebbi al tempo era quella di un party soprattutto per coppie, riservato ad un pubblico maturo.
Con grande stupore il target dell'ultima festa era invece
più giovane e dinamico e quindi più predisposto all'interazione.
Uno dei problemi delle feste capitoline, e in genere di quelle italiane è l'assoluta mancanza di azione per almeno un paio d'ore dall'inizio dell'evento.
La gente infatti è solita sedersi per conversare amabilmente del più e del meno in attesa che l'atmosfera si scaldi.
Sono arrivata col mio amico G. in auto; poco dopo l'inizio.
Nessun problema di parcheggio e nessuna fila per entrare.
La location era una bellissima villa vicino l'Appia antica;
molto grande e dotata di più bagni e di un camino nel salone centrale.
Mi piace molto la scelta di questo tipo di ambientazione piuttosto che quello di una discoteca o di un club; decisamente meno intimi e raffinati.
Il dresscode minimo era il total black ma a parte qualcuno, evidentemente poco ispirato, nella media il look dei partecipanti era ok.
Nessuno quantomeno, sfoggiava outfit particolarmente ridicoli.
Un paio di ragazze indossavano abiti assolutamente favolosi.
Non conosco purtroppo i loro nomi ma la prossima volta non mancherò di chiedere loro una foto.
La mia scelta nel vestire è stata invece più semplice del solito, dato che dopo una settimana di eventi, quasi tutto era a lavare.
Corsetto overbust steccato in metallo, pantaloni pitonati in lurex, collana gotica e stivali col tacco alto, tutto rigorosamente in nero.
Non ho avuto modo di fotografare l'insieme ma ho una foto del makeup e il link del sito in cui ho preso il bustino che segnalerò alla fine dell'articolo.
Ho giocato col mio amico G. e un altro paio di bottom e legato una bellissima e minuta fanciulla conosciuta durante la serata.
Ho anche iniziato alla cera uno dei ragazzi presenti che credo abbia apprezzato nonostante si sia presentato come un semplice amante del trampling.
Abbondante come sempre la presenza di feticisti di piedi e calzature.
Nell' insieme festa molto carina, probabilmente la migliore della settimana.
Corsetto: http://www.burleska.co.uk/elegant-overbust-corset-black-satin.html
Ero stata altre volte alle feste della Rosa e l'impressione che ebbi al tempo era quella di un party soprattutto per coppie, riservato ad un pubblico maturo.
Con grande stupore il target dell'ultima festa era invece
più giovane e dinamico e quindi più predisposto all'interazione.
Uno dei problemi delle feste capitoline, e in genere di quelle italiane è l'assoluta mancanza di azione per almeno un paio d'ore dall'inizio dell'evento.
La gente infatti è solita sedersi per conversare amabilmente del più e del meno in attesa che l'atmosfera si scaldi.
Sono arrivata col mio amico G. in auto; poco dopo l'inizio.
Nessun problema di parcheggio e nessuna fila per entrare.
La location era una bellissima villa vicino l'Appia antica;
molto grande e dotata di più bagni e di un camino nel salone centrale.
Mi piace molto la scelta di questo tipo di ambientazione piuttosto che quello di una discoteca o di un club; decisamente meno intimi e raffinati.
Il dresscode minimo era il total black ma a parte qualcuno, evidentemente poco ispirato, nella media il look dei partecipanti era ok.
Nessuno quantomeno, sfoggiava outfit particolarmente ridicoli.
Un paio di ragazze indossavano abiti assolutamente favolosi.
Non conosco purtroppo i loro nomi ma la prossima volta non mancherò di chiedere loro una foto.
La mia scelta nel vestire è stata invece più semplice del solito, dato che dopo una settimana di eventi, quasi tutto era a lavare.
Corsetto overbust steccato in metallo, pantaloni pitonati in lurex, collana gotica e stivali col tacco alto, tutto rigorosamente in nero.
Non ho avuto modo di fotografare l'insieme ma ho una foto del makeup e il link del sito in cui ho preso il bustino che segnalerò alla fine dell'articolo.
Ho giocato col mio amico G. e un altro paio di bottom e legato una bellissima e minuta fanciulla conosciuta durante la serata.
Ho anche iniziato alla cera uno dei ragazzi presenti che credo abbia apprezzato nonostante si sia presentato come un semplice amante del trampling.
Abbondante come sempre la presenza di feticisti di piedi e calzature.
Nell' insieme festa molto carina, probabilmente la migliore della settimana.
Corsetto: http://www.burleska.co.uk/elegant-overbust-corset-black-satin.html
sabato 14 novembre 2015
Feste della settimana in giro per l'Italia
Ho trascorso quest'ultima settimana arrancando su e giù fra i play party italiani alternando alle solite feste della capitale, a cui prossimamente dedicherò un post, ben due date in trasferta; a Torino e Napoli.
Il party a Torino era Sadikamente; organizzato da Mistress Kelly.
Sono andata assieme ad una coppia di amici senza portare con me alcun bottom ma confidando profondamente nella fauna locale che in effetti si è rivelata abbondante.
La location era in una zona in cui parcheggiare si è rivelato semplice nonostante la presenza di molti localini e ristoranti nei paraggi.
L'ambiente era sufficientemente ampio e dotato di un guardaroba custodito e più bagni.
Al nostro arrivo; alle 23 e 30 passate, circa un'ora dopo l'inizio ufficiale della festa ci siamo trovati purtroppo a dover affrontare una fila non programmata ed a seguire altre due, la prima per pagare e la seconda per usufruire del guardaroba.
Per cambiarci abbiamo dovuto utilizzare la dark room, cosa che ho trovato poco gradevole dato che non apprezzo, mediamente, spogliarmi di fronte a dei perfetti estranei.
Nonostante queste piccole disavventure, il party si è poi rivelato carino e bene organizzato.
Tantissime le persone presenti all'evento e tante quelle coinvolte in giochi e sperimentazioni di vario tipo.
Ho notato che all'evento erano presenti tantissime Mistress; molte di più, in percentuale, di quelle che sono abituata a vedere nella capitale .
Il dresscode, che era obbligatorio è stato tenuto abbastanza in considerazione, seppure in alcuni casi in maniera grottesca ed a parer mio assolutamente di cattivo gusto.
C'erano tuttavia moltissime persone ben vestite che hanno compensato la presenza dei puffi e dei giocatori di ruolo fantasy che evidentemente si erano infiltrati.
Dal mio punto di vista per essere vestiti a tema non è sufficiente attenersi ad esso ma anche reinterpretalo in chiave fetish aggiungendo elementi sexy e ricercati.
Il rischio più grosso che si corre quando il filo conduttore scelto è ad esempio quello fantasy; è di trovarsi catapultati in uno scenario a metà fra D&D e paperopoli, del tutto lontano da qualsiasi forma di erotismo.
Moltissime le persone che indossavano uniformi, caratteristica che a quanto dicono i miei amici contraddistingue le feste in nord italia.
Qui in effetti ne ho sempre viste pochine, sebbene devo ammetterlo, le trovi molto pittoresche e spesso adatte al contesto.
Ho legato abbastanza e utilizzato la cera nonostante la maggior parte delle richieste che ho ricevuto erano da parte di feticisti, sempre numerosissimi a questi eventi.
Nel complesso una bella esperienza da replicare, con l'accortezza di arrivare un pochino più tardi in modo da evitare la fila.
Il party a Napoli, che poi era ieri; organizzato da Fetish Esoterica,aveva come tema il Purgatorio.
Sono arrivata alla festa in taxi assieme ad un amico.
Anche qui guardaroba custodito ma questa volta a pagamento.
Numerosissimi i feticisti presenti, mai visti così tanti tutti assieme.
Alcuni hanno iniziato a scrivermi giorni prima, avendo visto la mia partecipazione su facebook.
Presenti parecchie personalità del BDSM, da MaestroBD a Samantha Emiliani.
Dungeon piccolino e non monitorato e ambiente molto, molto freddo in cui era sgradevole spogliarsi.
Dresscode teoricamente obbligatorio ma sostanzialmente contraddistinto da una massiccia quantità di total Black a parte qualche Miss vestita in maniera più barocca.
Per questa occasione avevo optato per un outfit in latex rivelatosi poi una cattiva scelta per due ottime ragioni; la prima è che ho sentito decisamente troppo freddo, la seconda è che secondo me questo materiale crea un effetto ottico strano, facendomi apparire parecchio più in carne di quanto in effetti non sia.
Il party a Torino era Sadikamente; organizzato da Mistress Kelly.
Sono andata assieme ad una coppia di amici senza portare con me alcun bottom ma confidando profondamente nella fauna locale che in effetti si è rivelata abbondante.
La location era in una zona in cui parcheggiare si è rivelato semplice nonostante la presenza di molti localini e ristoranti nei paraggi.
L'ambiente era sufficientemente ampio e dotato di un guardaroba custodito e più bagni.
Al nostro arrivo; alle 23 e 30 passate, circa un'ora dopo l'inizio ufficiale della festa ci siamo trovati purtroppo a dover affrontare una fila non programmata ed a seguire altre due, la prima per pagare e la seconda per usufruire del guardaroba.
Per cambiarci abbiamo dovuto utilizzare la dark room, cosa che ho trovato poco gradevole dato che non apprezzo, mediamente, spogliarmi di fronte a dei perfetti estranei.
Nonostante queste piccole disavventure, il party si è poi rivelato carino e bene organizzato.
Tantissime le persone presenti all'evento e tante quelle coinvolte in giochi e sperimentazioni di vario tipo.
Ho notato che all'evento erano presenti tantissime Mistress; molte di più, in percentuale, di quelle che sono abituata a vedere nella capitale .
Il dresscode, che era obbligatorio è stato tenuto abbastanza in considerazione, seppure in alcuni casi in maniera grottesca ed a parer mio assolutamente di cattivo gusto.
C'erano tuttavia moltissime persone ben vestite che hanno compensato la presenza dei puffi e dei giocatori di ruolo fantasy che evidentemente si erano infiltrati.
Dal mio punto di vista per essere vestiti a tema non è sufficiente attenersi ad esso ma anche reinterpretalo in chiave fetish aggiungendo elementi sexy e ricercati.
Il rischio più grosso che si corre quando il filo conduttore scelto è ad esempio quello fantasy; è di trovarsi catapultati in uno scenario a metà fra D&D e paperopoli, del tutto lontano da qualsiasi forma di erotismo.
Moltissime le persone che indossavano uniformi, caratteristica che a quanto dicono i miei amici contraddistingue le feste in nord italia.
Qui in effetti ne ho sempre viste pochine, sebbene devo ammetterlo, le trovi molto pittoresche e spesso adatte al contesto.
Ho legato abbastanza e utilizzato la cera nonostante la maggior parte delle richieste che ho ricevuto erano da parte di feticisti, sempre numerosissimi a questi eventi.
Nel complesso una bella esperienza da replicare, con l'accortezza di arrivare un pochino più tardi in modo da evitare la fila.
Il party a Napoli, che poi era ieri; organizzato da Fetish Esoterica,aveva come tema il Purgatorio.
Sono arrivata alla festa in taxi assieme ad un amico.
Anche qui guardaroba custodito ma questa volta a pagamento.
Numerosissimi i feticisti presenti, mai visti così tanti tutti assieme.
Alcuni hanno iniziato a scrivermi giorni prima, avendo visto la mia partecipazione su facebook.
Presenti parecchie personalità del BDSM, da MaestroBD a Samantha Emiliani.
Dungeon piccolino e non monitorato e ambiente molto, molto freddo in cui era sgradevole spogliarsi.
Dresscode teoricamente obbligatorio ma sostanzialmente contraddistinto da una massiccia quantità di total Black a parte qualche Miss vestita in maniera più barocca.
Per questa occasione avevo optato per un outfit in latex rivelatosi poi una cattiva scelta per due ottime ragioni; la prima è che ho sentito decisamente troppo freddo, la seconda è che secondo me questo materiale crea un effetto ottico strano, facendomi apparire parecchio più in carne di quanto in effetti non sia.
giovedì 12 novembre 2015
Presentazione mia e del blog
Mi chiamo Souldress, ho 26 anni e questo è il mio Blog.
Questo spazio nasce dalla necessità di esprimere le mie opinioni sugli argomenti che più di tutti mi appassionano; Il BDSM e la moda.
Vagando in rete mi sono velocemente resa conto dell'assenza di un progetto simile e incalzata dalle continue richieste di alcuni amici mi sono finalmente decisa.
Frequento da parecchi anni il mondo alternative, nello specifico la scena Dark e quella Sm a Roma, la città in cui sono nata e in cui vivo.
Sono una studentessa di moda e spero un giorno che questo diventi il mio lavoro.
Mi piacerebbe in questo spazio parlare di dresscode, di outfit e di come indossare e custodire alcuni capi e alcuni oggetti senza correre il rischio di rovinarli, di piercing e body mod, di makeup, di body art e di shibari.
Insomma; di tutto ciò che ruota attorno all'ambiente.
Vorrei anche recensire gli eventi e le serate a cui partecipo e qualche volta parlare di cosa faccio nella mia vita privata, con i miei sottomessi.
Cercherò di allegare spesso immagini e fonti in modo da fornire a tutti gli strumenti per capire meglio il contenuto dei post.
Per qualsiasi chiarimento o domanda, scrivete.
Questo spazio nasce dalla necessità di esprimere le mie opinioni sugli argomenti che più di tutti mi appassionano; Il BDSM e la moda.
Vagando in rete mi sono velocemente resa conto dell'assenza di un progetto simile e incalzata dalle continue richieste di alcuni amici mi sono finalmente decisa.
Frequento da parecchi anni il mondo alternative, nello specifico la scena Dark e quella Sm a Roma, la città in cui sono nata e in cui vivo.
Sono una studentessa di moda e spero un giorno che questo diventi il mio lavoro.
Mi piacerebbe in questo spazio parlare di dresscode, di outfit e di come indossare e custodire alcuni capi e alcuni oggetti senza correre il rischio di rovinarli, di piercing e body mod, di makeup, di body art e di shibari.
Insomma; di tutto ciò che ruota attorno all'ambiente.
Vorrei anche recensire gli eventi e le serate a cui partecipo e qualche volta parlare di cosa faccio nella mia vita privata, con i miei sottomessi.
Cercherò di allegare spesso immagini e fonti in modo da fornire a tutti gli strumenti per capire meglio il contenuto dei post.
Per qualsiasi chiarimento o domanda, scrivete.
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