giovedì 3 dicembre 2015

Modificazioni corporee

Per modificazioni corporee, o nella versione anglofona body mod; si indicano tutta quella serie di pratiche più o meno invasive che vanno a modificare la forma originale del corpo.

Dal IV secolo a.C. l'uomo ha iniziato a perforare e tatuare il corpo, dapprima per motivi religiosi e sociali e successivamente con finalità estetiche.

Dalla mummia tatuata di Otzi, all'ombelico forato delle regine d'Egitto, quella delle mod è una tendenza tutt'altro che recente.

Fanno parte della stessa categoria dei piercing e dei tatuaggi anche la chirurgia estetica, il corset training (che approfondirò in un altro post), l'infibulazione, la circoncisione, l'amputazione per ragioni estetiche, la fasciatura dei piedi, l'allungamento delle vertebre del collo attraverso delle spirali di rame oppure la biforcazione della lingua.

Non mi interessa soffermarmi troppo a lungo sulle diatribe etiche dietro ogni singola pratica che ho elencato.

Il discorso che posso fare a riguardo è che occorre come in tutte le scelte irreversibili una grossa consapevolezza e molta motivazione, motivazione che deve sempre partire, secondo la mia opinione, da una necessità individuale e mai dal desiderio di assecondare le eventuali pressioni derivanti dal contesto sociale in cui si vive.

Le ragioni legittime per intervenire sul proprio corpo possono essere di diverso tipo; dall'esprimere un concetto più o meno complesso al ricordare un evento importante, fino alla semplice finalità estetica.

La prima volta che scelsi di intervenire sul mio corpo avevo tre anni e mezzo, era il mio primo anno di scuola materna e come tantissime altre bambine mi impuntai per farmi forare le orecchie.

Avere gli orecchini mi permetteva di identificarmi immediatamente come una femmina; più dei capelli lunghi che avevano anche alcuni maschietti e del rosa, che anche allora non amavo particolarmente.

A dieci anni avevo già dieci orecchini.
Portavo su ogni orecchio cinque piccoli brillantini.

Ammiravo sull'enciclopedia cartacea, che come tutti i miei coetanei avevo a casa, le fotografie delle popolazioni tribali, così lontane dalla realtà che conoscevo, eppure così affascinanti.

Non sapevo identificarla, eppure sperimentavo già un tipo di sensazione che solo con gli anni ho imparato a riconoscere;

Un blues simile al sospiro che segue il ritrovamento di una cartolina di cinquant'anni prima di fronte alla quale si prova una sensazione struggente, senza nemmeno aver visitato il luogo raffigurato.

Per mia grande fortuna nessuno in famiglia ebbe mai da ridire sulle mie scelte in fatto estetico e fui dapprima tollerata in quella che secondo tutti avrebbe dovuto essere una fase, e successivamente compresa e accolta in quella che evidentemente era parte della mia identità.

Attualmente ho 21 fori in varie parti del corpo di cui due dilatati a 20 mm e 6 mm, ho inoltre le sopracciglia tatuate e tre lavori, tutti sul braccio sinistro per una scelta che ha a che fare con la mia spiritualità.


Orecchio destro, dieci fori, barrette circolari da 1 mm, in titanio.
Per qualche buffa ragione questo orecchio non tollera l'acciaio al contrario del sinistro.
Alcuni fori non sono perfettamente allineati ma dato il valore affettivo ho deciso di tenerli ugualmente.
Questo orecchio è completo così, medito sull'eventuale aggiunta di un piercing al trago.



Orecchio sinistro, discorso più articolato. I dilatatori sono da 20 e 6 mm e l'industrial; l'ultimo fatto; non vuole saperne di guarire decentemente nonostante le cure.

Vorrei aggiungere un nono foro un cm circa prima del buco più alto dell'industrial.


Nosril e central labret. Senza di loro mi sentirei nuda.


Il teschio con le rose è stato fatto per rappresentare la conclusione di un periodo di malattia e cambiamento e propiziare un futuro luminoso.
Le rose sono inoltre un simbolo che ricorre nelle donne della mia famiglia.

Il nodo, che quel cretino del tatuatore ha pure sbagliato e che va ritoccato è una dichiarazione d'amore per il  kinbaku.

Il piercing meno in vista del mondo. Non amo scoprire la pancia.




Il primo tatuaggio.
Realizzato da me con un ago da insulina sottratto alla mia ragazza di allora e inchiostro da disegno.
All'epoca andavo ancora al liceo e la lungimiranza non era una delle mie doti migliori.
In compenso il disegno mi piace molto e non ho mai pensato di coprirlo.
Ricalca lo stile degli scarabocchi che mi facevo sulle mani fra un compito e l'altro.

Ho molti altri progetti che  vedranno la luce in tempi prossimi, fra cui un tatuaggio al plesso solare, di cui ancora non dirò altro, un memento mori in stile classico per un carissimo amico scomparso e tre nuovi piercing su capezzoli e clitoride.

Ogni tanto mi sento domandare da persone poco esperte se questo o quello faccia male, se è sopportabile e se è più o meno doloroso di qualche altra cosa.

La risposta che mediamente mi sento di dare è che No, non fa affatto male, e questo a prescindere da quale sia la domanda.

Questo tipo di approccio è dovuto sostanzialmente a due riflessioni ed una semplificazione;

La prima riflessione è che l'interlocutore vuole solamente essere rassicurato;
Io lo rassicuro, lui soffre quanto soffre per il tempo necessario ,infine il risultato è ottenuto; tutti siamo contenti.

La seconda riflessione, stavolta meno generosa verso il prossimo è che la preoccupazione del dolore evidentemente nasconde una motivazione insufficiente e quindi la necessità per l'interlocutore di imparare a valutare da solo i propri rischi.

La semplificazione invece è questa: non è che non si provi dolore nel fare certe cose, semplicemente il dolore è la parte fondamentale di un processo di realizzazione che porta su un piano tangibile qualcosa che ha origine nel pensiero.

Modificare il proprio corpo è un atto di consapevolezza che richiede un piccolo sacrificio in cambio di un passettino verso un tipo di evoluzione che non è stata stabilita dalla natura nè dal tempo nè da Dio.

I mutamenti messi in atto con questo tipo di consapevolezza sono l'esaltazione massima del libero arbitrio umano nonchè piccoli atti di ribellione nei confronti della natura; basti pensare al giovanotto che decide di affrontare un percorso per il cambio di sesso o alla bella cinquantenne che decide di investire i propri risparmi per ritoccare quel seno sceso troppo.

Perfino un tatuaggio è una cosa tutta nostra, impossibile da ereditare attraverso la genetica.

La sensazione che preferisco è quella dei piercing.

Per qualche ragione incomprensibile pur non essendo minimamente masochista trovo la cosa molto piacevole.

L'ago buca la pelle, l'afflusso sanguigno si concentra sulla zona che inizia a pulsare e infine viene rilasciata adrenalina.
Prima adrenalina poi endorfine.

Sarei molto curiosa di provare la sospensione con i ganci anche se dovrei assicurarmi che dal punto di vista igienico e di sicurezza tutto sia ok.

Qualche anno fa seguivo le esibizioni del bloody circus, ora è qualche tempo che non ne sento parlare.

Un vero peccato dato che erano gli unici a proporre situazioni simili.

Qui una loro performance:https://www.youtube.com/watch?v=uIJ43Zhh5A8

Approfondimenti:
 
Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Modificazione_corporea

















 


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